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Replying to POTENTI SACRAMENTALI DI LIBERAZIONE
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lapecorellasmarritaPosted: 8/4/2024, 20:09

DUE POTENTI SACRAMENTALI;
L’AGNUS DEI,E LA MEDAGLIA E CROCEFISSO DI SAN BENEDETTO.



copertina-Agnus-Dei



RITO ED USO DELLE CERE SAGRE

VOLGARMENTE CHIAMATE

AGNUS DEI



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Antichissimo nella chiesa Romana è il rito di benedirsi, e consagrarsi dai Sommi Pontefici quelle forme di Cera, che Agnus Dei volgarmente si appellano. Nell’ordine Romano, il quale per sentimento degli Eruditi è più antico dell’ottavo secolo, si accenna tal Rito, e nel Ceremoniale della Chiesa di Roma si prescrive la materia, e la forma della mentovata consagrazione, la quale è piena di sagre, e misteriose significazioni.
Formansi gli Agnus Dei di Cera bianca, pura, e vergine per dinotare l’Umana natura assunta da Gesù Cristo per opera sola, e virtù Divina nell’utero purissimo di Maria Vergine senza veruna infezione di colpa. S’imprime in detta Cera la figura di un’Agnello, simbolo di quell’innocentissimo Agnello, che per l’umana riparazione si sagrificò su la Croce. Si fa uso dell’acqua, elemento segnalato da Dio nell’antica, e nella nuova alleanza con molti prodigj e misterj. S’infonde in essa il balsamo, nel qual simboleggiasi il buon’odore di santità che sparger deve il Cristiano nella sua conversazione, e costumi. Vi si aggiunge il Sagro Crisma, solito usarsi nel preparare, e consagrare le cose al Divin Culto con ispecialità destinato, come le Chiese, gli Altari, i Sacerdoti, e viene in esso adombrata la carità, siccome la più eccellente di tutte le altre Virtù. Nell’acqua pertanto prima benedetta, e mescolata col balsamo e Crisma, s’immergono dal Sommo Pontefice gli Agnus Dei; e avanti, e dopo tale immersione lo stesso Pontefice con divote orazioni prega il Signor Iddio, che si degni benedire, santificare e consagrare quelle forme di Cera, e communicar loro tale virtù, che chiunque con vera fede, e divozione le usi, venga ad impetrare le grazie, e beneficj seguenti.


I. Che nel vedere, o toccare l’Agnello in dette Cere scolpito, si ecciti il Fedele a considerare sotto quel simbolo il mistero della nostra Redenzione, e concepisca atti di riconoscenza, e di amore verso Dio per benedirlo, ringraziarlo, e lodarlo, con viva fiducia d’impetrare dalla sua misericordia infinita il perdono de’ commessi peccati.
II. Che all’aspetto dell’adorabile segno di Croce impresso nelle medesime Cere si atterriscano, e mettano in fuga i maligni Spiriti, si dileguino i nembi, si acquietino i venti, cessino i tuoni, siano dissipati i turbini, i folgori, e le tempeste.
III. Che per virtù della Divina benedizione vagliano queste Cere contro tutte le diaboliche frodi insidie, e tentazioni.
IV. Che le Donne incinte portino senza pericolo, e diano felicemente alla luce il loro feto.
V. Che niuna avvenga disavventura a chi divotamente le porta: che niun’aria pestilenziale, e corrotta gli sia nociva, niun morbo caduco lo assalga: che sia preservato dalle tempeste di mare, dalle inondazioni, e dagl’incendj: e niuna malignità possa contro di lui prevalere.
VI. Che sia assistito ne’ prosperi, e ne’ sinistri avvenimenti: che dalle umane e diaboliche malvagità sia custodito, e difeso, da subitanea morte, e da ogn’altro male, o pericolo liberato per i misterj della vita e passione di Gesù Cristo.
I sopraccennati effetti, che s’implorano dal Sommo Pontefice nella benedizione, e consagrazione deli Agnus Dei furono già elegantemente espressi ne’ seguenti versi.


Pellitur hoc signo tentatio Daemonis atri,
Et pietas animo surgit, abitque tepor.
Hoc aconita fugat, subitaeque pericula mortis,
Hoc et ab insidiis vindice tutus eris.
Fulmina ne feriant, ne saeva tonitrua laedant,
Ne mala tempestas obruat, istud habe.
Undarum discrimen idem propulsat, et ignis,
Ullaque ne noceat vis inimica valet.
Hoc facilem partum tribuente, puerpera foetum
Incolumem mundo proferet, atque Deo.
Unde, rogas, uni tam magna potentia signo?
Ex Agni meritis, haud aliunde fluit.


Traduzione in italiano (ricorrendo al traduttore)



Con questo segno si allontana la tentazione del diavolo oscuro,
E la pietà sale nel cuore, e il calore se ne va.
Questo allontana le ghiande e gli improvvisi pericoli di morte.
Questo e sarai al sicuro dalle trappole del vendicatore.
Non colpisca il fulmine, non ferisca il tuono violento,
Non lasciarti sopraffare dal maltempo.
La crisi delle onde respinge le stesse, e il fuoco
E la forza del nemico è abbastanza forte da non fargli del male.
Ciò dà una nascita facile al feto
Porterà sicurezza al mondo e a Dio.
Da dove viene, chiedi, un segno di così grande potere?
Dai meriti dell'Agnello non sgorga da nessun altro luogo.


Che codesti mirabili effetti, e beneficj si conseguiscano dai Fedeli per gli Agnus Dei in virtù della loro benedizione, e di quelle preghiere, che in nome della Chiesa far suole il Romano Pontefice, è cosa certa da credersi fermamente, per essere inoltre in varj tempi, e spesse volte manifestamente provata con insigni miracoli operati con dette Cere dalla divina bontà. Che se non sempre le stesse grazie si ottengono, difetto non è della loro efficacia, e virtù, ma vuole attribuirsi a mancanza, o debolezza di fede in chi ne fa uso, o ad altra occulta cagione, per cui a Dio non piace concedere somiglianti grazie, e favori.

La devozione detta dell'Agnus Dei, per quanto ossa ha una lunga storia e risalirebbe già dai primi tempi , o almeno al V° secolo. Quando per la Solennità tolto il grande Cero Pasquale, simbolo del Cristo risorto, i frammenti del Cero venivano con devozione distribuiti ai fedeli. Si passò poi a plasmare questa cera dando ad essa forme ovali chiamate Agnus Dei, perché recavano da un lato l'immagine dell'Agnello, con lo stemma del pontefice regnante, e dall'altro quello della Vergine e dei santi Pietro e Paolo. La benedizione dei tali “devozioni” avveniva da parte dei pontefici ogni primo anno del loro pontificato, poi ogni sette anni e in ogni giubileo durante la Settimana Santa nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

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La domenica in Albis venivano distribuite ai fedeli dal Clero e potevano essere spezzate per offrirne un pezzo ad un ‘altro fedele pur rimanendo intero e portate al collo in appositi ciondoli o scapolari. L'immagine dell'Agnello Divino protegge dalle calamità spirituali e fisiche, da malattie, terremoti, etc…

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In caso di necessità per ottenere il sospirato soccorso bastava arderlo. A cominciare dal 1400, gli orafi dei sacri palazzi racchiusero in cornici d'oro e d'argento gli Agnus Dei destinati ai personaggi di rilievo. Nel 1500 si arrivò di cospargerli di perle e pietre preziose. Resta famoso in collezione l'Agnus Dei di Papa Innocenzo XI (1611-1689). La tradizione millenaria orafa cessò poco dopo la fine del potere temporale.

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Per Ferentino, sono arrivarono gli Agnus Dei devozionali in pezza pazientemente confezionati dalle abili mani delle Clarisse, suore di clausura del Convento di Santa Chiara . Sino a qualche decennio fa, quando nasceva un bambino, era premura delle mamme o delle nonne procurarsi gli Agnus Dei per metterli addosso al nuovo Cristiano venuto al mondo.

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I preferiti pare fossero gli Agnus Dei consistenti in cuoricini di pezza, foderato di stoffa e ornati da cordoncini dorati contenenti minuscole reliquie: scaglie di cere, pezzetti di palma benedetta e raffigurazioni di Santi ed erano infilati con una la spilla tra le fasce del neonato. Talvolta si provvedeva a sistemare degli Agnus Dei molto più grandi, da posizionare a capo della culla assieme, nella parte anteriore un bel tondo, che faceva da cornice ad una riproduzione dell'Angelo Custode o della Santa Mamma Celeste. Il piccolo Agnus Dei era tenuto in grande considerazione passava dalle fasce alle maglie ed accompagnava l'infanzia del bambino. Pare che anche attualmente, a detta delle suore, la tradizione durerebbe ancora anche se in forma molto ridotta.

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LA CROCE E LA MEDAGLIA DI SAN BENEDETTO



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Chi non conosce la Medaglia e il Crocefisso di San Benedetto? Altro potente sacramentale della Chiesa Cattolica e grande potere di esorcismo e di liberazione dalle influenze demoniache? Viene da chiedersi perché, questi non vangano nemmeno più utilizzati dai certi Benedettini che ricorrono ad esperti di “mindfulness”, ossia “ domare ” le cosiddette “scimmiette saltellanti” che ronzano nella loro testa , allo yOGA DELLA RISATA ,ZEN ETC…. FACESSERO RECITARE IL ROSARIO, A COLORO CHE VANNO DA LORO PER CACCIARE I MILLE DEMONI CHE RONZANO ATTORNO ALLA LORO TESTA E L’ANSIA, per altro costa molto meno, ma molto, molto meno!

Non si cade in alcuna superstizione portando al collo la Medaglia o il Crocefisso di San Benedetto, poiché agendo con fede e lasciando fare a Dio è Egli stesso che concede i suoi poteri alla Chiesa per chi ricorre a questi Sacramentali !

Il suo potere risiede in Cristo stesso, che lo concede per l’intercessione di san Benedetto alla Santa Chiesa, ovviamente attraverso la ferma disposizione di chi usa la medaglia, agendo con fede: quindi “mai provare per credere, ma CREDERE per provare!”


Analizziamo la medaglia e il crocefisso di san Benedetto



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(Abazia di Metten)




Guardando questa medaglia, si noti come sia la fronte che il retro hanno delle iscrizioni le cui lettere, pur avendo un senso, rimase un mistero fino al 1647, quando, almeno così risulta, in quell’ anno sarebbe stato rinvenuto nell’abbazia di Metten un manoscritto del 1415 che spiegava la simbologia impressa nella medaglia.

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Significato della medaglia



Di fronte: San Benedetto appare al centro della medaglia. Nella mano destra tiene una croce, che rappresenta il potere salvatore di Cristo e l’opera di evangelizzazione dei benedettini nel corso dei secoli.

Alla sua destra si noti una tazza rotta. Si diceva infatti che questa coppa fosse stata avvelenata da alcuni monaci ribelli a San Benedetto. La coppa si ruppe quando San Benedetto fece un segno della croce su di essa. Alla sua sinistra c’è un corvo, che ha una pagnotta avvelenata che i monaci hanno cercato di dare a San Benedetto.

Sopra la testa ci sono queste parole: Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto). Intorno al bordo ci sono le parole Ejus en obitu nostro praesentia muniamus (Che nella nostra morte siamo rafforzati dalla sua presenza, il Crocefisso di San Benedetto viene infatti chiamato anche Crocefisso della buona morte). Sotto i suoi piedi ci sono le lettere EX SM CASINO MDCCCLXX (Dal santo Monte Cassino, 1880).

Retro: La parte posteriore della medaglia è dominata da una grande croce.
In ciascuno dei quattro lati della croce:
C. S. P. B. (Crux Sancti Patris Benedicti): “Croce del Santo Padre Benedetto”
Nella linea verticale della croce:
C. S. S. M. L. (Crux Sacra Sit Mihi Lux): “La Santa Croce sia la mia luce”
Nella linea orizzontale della croce:
N. D. S. M. D. (Non Draco Sit Mihi Dux): “Che il demonio non sia il mio capo”


Nella linea orizzontale della croce:
N. D. S. M. D. (Non Draco Sit Mihi Dux): “Che il demonio non sia il mio capo”
Iniziando dalla parte superiore, in senso orario, e intorno al bordo appaiono le iniziali della preghiera di esorcismo:
V. R. S. (Vade Retro Satana): “Và indietro, o satana”
N. S. M. V. (Non Suade Mihi Vana): “Non mi persuaderai di cose malvage”
S. M. Q. L. (Sunt Mala Quae Libas): “ Ciò che mi presenti è cattivo”
I. V. B. (Ipse Venena Bibas): “Bevi tu stesso i tuoi veleni”
PAX: Pace



Grazie che si ottengono con la Croce - Medaglia di San Benedetto



I fedeli hanno sperimentato la sua efficacia mediante l’intercessione di San Benedetto, nei seguenti casi:
1 contro i malefici e le altre opere diaboliche,
2 per allontanare da qualche luogo gli uomini male intenzionati;
3 per curare e sanare gli animali dalla peste oppure oppressi dal maleficio;
4 per tutelare le persone dalle tentazioni, dalle illusioni e vessazioni del demonio
5 per ottenere la conversione di qualche peccatore particolarmente quando si trova in pericolo di morte
6 per distruggere o rendere inefficace il veleno
7 per allontanare la pestilenza
8 per restituire la salute a quelli che soffrono di calcolosi
9 per ottenere l’aiuto divino alle mamme in attesa onde evitare l’aborto
10 per salvare dai fulmini e dalle tempeste
11 per allontanare le tentazioni, particolarmente quella contro la castità


Indulgenze e benedizioni speciali



La Medaglia in sé, come abbiamo già detto, non ha potere. Chi la porta deve fare attenzione a non cadere in atti di superstizione. La Medaglia è semplicemente un segno visibile della devozione interiore e della fiducia che il fedele ha in Gesù e nel suo servo, San Benedetto. “Agisci per fede!”
La Medaglia include un’indulgenza incondizionata per qualsiasi persona al momento della morte che “usi, baci o tenga la Medaglia tra le mani con venerazione”. Si concede anche se la persona affida la propria anima a Dio, fa una buona confessione o riceve la Santa Comunione. Se la persona non può farlo, può invocare con le labbra il Santo Nome di Gesù con profondo senso di contrizione, o con il cuore se la persona non può parlare.
Non è perché alcuni non conoscono questi sacramentali e non praticano queste devozioni che queste,( come quella della Medaglia Miracolosa che troverete in un’altra etichetta di questo blog), non abbiano potere. Credere per provare, non provare per credere.


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Spero che questo post sia gradito, testimoniando e garantendo che questi due Sacramentali sono stati di particolare aiuto sia sulla mia persona che ad altri ai quali sono ricorsi con fede e umiltà senza provare "di fare riti magici” !
Un caro saluto ed abbraccio, soprattutto ai malati, in Gesù, Maria et Giuseppe!

(La pecorella smarrita)



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