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lapecorellasmarrita | Posted: 22/4/2024, 19:58 ORAZIONE A SAN FRANCESCO DI PAOLA (La cui festa è del 2 aprile, ma può essere recitata quando si vuole per necessità) O Glorioso San Francesco, che, acceso dalla carità la più ardente, ora versaste lagrime di tenerezza ora vi trovaste sollevato in estasi al solo sentire i noi di Gesù e di Maria, quindi maneggiaste senza lesione carboni accesi , accendeste le lampane col solo tocco delle vostre dita col solo tocco delle vostre dita, vi offeriste tante volte a Dio qual vittima di espiazione per gli altrui falli, e, giunto al termine dei vostri giorni, con fune al collo, con piedi scalzi riceveste l’Eucaristico Sacramento per dare a Gesù gli ultimi segni del vostro amore; otteneteci, vi pregiamo, di ardere sempre come voi della carità la più perfetta, riguardo a Dio e riguardo al prossimo, acciocchè, avendo a vostra somiglianza la carità per carattere distintivo di tutte le nostre operazioni, meritiamo finalmente di partecipare con voi all’eterna ricompensa dei veri amanti del Paradiso. Gloria… PRATICA DIVOTA DEI TREDICI VENERDI’ Il Sommo Pontefice Clemente XII col Breve Coelestium munerum, 2 dicembre 1738, concesse a tutti i fedeli i quali in tredici Venerdi del mese CONTINUI, o innanzi la Festa del Santo (2 aprile) ovvero in qualunque tempo dell’anno, VERAMENTE PENTITI, CONFESSATI E COMUNICATI, visiteranno una Chiesa dei Minimi, detti Paolotti, ed ivi pregheranno per la concordia trai Principi Cristiani, PER LA ESTIRPAZIONI DELL’ERESIE E PER LA ESALTAZIONE DELLA SANTA MADRE CHIESA, le seguenti indulgenze: Indulgenza plenaria, da lucrarsi in uno dei tredici Venerdi. Indulgenza di sette anni ed altrettante quarantene in ciascuno degli altri Venerdi, avendo adempiuto a quanto prescritto. Dove poi non vi fossero Chiese dell’Ordine dei Minimi, o fossero distanti almeno un miglio dalla propria abitazione, lo stesso Clemente XII con altro Breve, 20 marzo1739 concesse a tutti i fedeli, i quali abbiano come sopra, adempiuto le altre opere ingiunte che possano visitare qualunque altra Chiesa a Dio dedicata in onore di San Francesco di Paola, o qualche Altare, in cui vi sia la immagine di detto Santo, ovvero, se neppure ciò esiste, che possano visitare le propria Chiesa parrocchiale. La divozione suddetta ebbe origine, a quanto si racconta, dallo stesso San Francesco di Paola, il quale, in onore di N.S Gesù Cristo e dei suoi XII Apostoli, fu solito recitare per tredici Venerdi consecutivi tredici Pater noster ed altrettante Ave Maria. E questa pia pratica egli proponeva per voce e per lettere ai suoi divoti, COME UNO DEI MEZZI EFFICACI PER OTTENERE DA DIO LE GRAZIE CHE DOMANDAVANO, SE ERA PER IL MAGGIOR BENE DELLE ANIME LORO. Dopo la morte del santo (che seguì ai 2 aprile 1507, giorno che cadde il Venerdi Santo) continuandosi sempre dai fedeli in tutto il mondo cattolico a praticare tale divozione in onore al santo istitutore, venne la medesima approvata dal suddetto Sommo Pontefice Clemente XII, il quale concesse altresì indulgenze sopra notate, per eccitare sempre più i Cristiani a far questo divoto esercizio. Un caro saluto a tutti/e come sempre in Gesù Maria et Giuseppe (la pecorella smarrita) |