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GESU’ E’ DIO, Incarnazione nascita e infanzia,l’anima e la conoscenza umana di Gesù, tratta dai Vangeli, con citazioni del Cat. C.C, immagini, meditazioni e strofe di alcuni santi.

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lapecorellasmarrita
view post Posted on 6/3/2014, 23:10




GESU’ E’ DIO




Incarnazione nascita e infanzia,l’anima e la conoscenza umana di Gesù, tratta dai Vangeli, con citazioni del Cat. C.C, immagini, meditazioni e strofe di alcuni santi.

LA VITA SCRITTA PRIMA DELLA VITA,
LA STORIA SCRITTA PRIMA DELLA STORIA




Stupende sono le parole con le quali S. Andrea di Creta ( Sec.VI ) nelle sue omelie mariane si rivolgeva a Maria Santissima:

“Tu, hai accolto nel tuo seno tutta la gioia, sei strumento di Gioia, sei madre della Gioia, sei madre dell’Immensa Bellezza. Per Tuo mezzo l’oscurità scomparve e al suo posto venne la Luce. Per Te coloro che erano anneriti dalla triste oscurità del peccato ricevettero il Sole della giustizia e rifulsero di splendore” . Si la Madonna è la madre della Gioia, della Bellezza, della Luce dell’umanità, del Sole di giustizia, perché ha concepito e generato Gesù, Vero Uomo e Vero Dio.

Dopo la prima consolante profezia fatta da Dio medesimo nel Paradiso Terrestre (ved etichetta4), qaundo annunciò che sarebbe venuta la Donna ( la Vergine Santa) e Lei e il suo Figlio ( Gesù ) avrebbero schiacciato la testa del diavolo, si sono poi succedute le profezie di molti Profeti che in epoche diverse, nello spazio di 13 secoli, hanno scritto su Gesù,il quale, come uomo, doveva ancora nascere.

Mettendo insieme le loro profezie, si costruisce la vita di Gesù sostanzialmente completa. Mai è avvenuta una cosa simile: la vita scritta prima della vita, la Storia scritta prima della storia, e senza alcun errore: Tutto è stato indovinato, tutto in Gesù si è avverato. E il Vangelo di Matteo ha oltre 70 citazioni dell’Antico Testamento che dimostrano che in Gesù si sono realizzate pienamente le profezie.

Ma nessun uomo può leggere così chiaramente nel futuro; solo Dio lo può fare. Quindi èra il Signore che ispirava i profeti; e il Signore non può raccontare frottole. Perciò è vero, come annunciarono i profeti, che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio, fattosi uomo per la nostra salvezza, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero.
(Cit. Con Maria verso Gesù, Fr Crispino Lanzi O.f.m capp.)


“Il Vangelo è lettera che qui, all’estero, ci spedisce Dio, dalla petria lontana. Molti non la aprono neppure, molti lasciano che si accumuli sopra la polvere e c’è perfino chi ci scrive sopra: respinto al mittente!” ( Cit.Papa Luciani Ed Mess. Padova)




L’Annunciazione
Dell’Arcangelo Gabriele a Maria





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Dal Vangelo secondo Luca




[I,26] N el sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [I,27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [I,28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [I,29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [I,30]L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [I,31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [I,32]Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [I,33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».[I,34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [I,35]Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [I,36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [I,37]nulla è impossibile a Dio». [I,38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.


( Meditazione dagli scritti di Padre Pio)




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“Riflettete ed abbiate sempre all’occhio della mente la grande umiltà della Madre di Dio e nostra, la quale, a misura che in lei crescevano i doni celesti, sempre più si sprofondava nell’umiltà, tanto da poter ella cantare da quello stesso momento che fu adombrata dallo Spirito Santo, che la rese Madre del Figliuolo di Dio. “Ecco l’ancella del Signore”. Lo stesso questa nostra si cara Madre cantò in casa di santa Elisabetta, pur portando nelle sue caste viscere il Verbo fatto carne…”.

“Figliolo, tu non sai cosa produce l’obbedienza. Ecco: per un sì, per un solo sì, fiat secundum verbum tuum, per fare la volontà di Dio, Maria divenne madre dell’Altissimo, professandosi sua ancella, ma conservando la verginità che tanto a Dio ed a lei era cara.
Per quel sì, pronunziato da Maria santissima, il mondo ottenne la salvezza, l’’umanità fu redenta.
Facciamo anche noi sempre la volontà di Dio e diciamo anche al Signore sempre si.
(Cit FSI,12)






LA VISITAZIONE DI MARIA SANTISSIMA A SANT’ELISABETTA




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DAL VANGELO SECONDO LUCA.




[I,39] I n quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. [I,40]Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. [I,41]Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo [I,42]ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! [I,43]A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? [I,44]Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. [I,45]E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».


Il Magnificat

[I,46]Allora Maria disse:

«L'anima mia magnifica il Signore
[I,47]e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
[I,48]perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
[I,49]Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
[I,50]di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
[I,51]Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
[I,52]ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
[I,53]ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
[I,54]Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
[I,55]come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».

[I,56]Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.



( Meditazione di San Carlo Borromeo )



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“Maria era vergine, divenne Madre di Dio, signora del cielo e regina degli angeli, eppure non sdegna di andare da Elisabetta per servirla, benché lei stessa sia incinta. Addirittura saluta la cugina per prima e rimane con lei circa tre mesi. Pensate, fratelli, a tutti gli atti di umiltà che la Vergine dovette fare durante quel soggiorno! Benché il vangelo non scenda in particolari a questo proposito, senz'altro Maria fece tutto quello che ci si poteva aspettare dalla più umile delle vergini.

Maria si mette rapidamente in viaggio per recarsi da Elisabetta, non soltanto perché vuole essere di aiuto alla cugina, ma perché nel suo grembo Dio la spinge ad affrettarsi. Il Figlio di Dio scende in terra per debellare il peccato, per estirparlo fin dalla radice nell'intento di riscattare gli uomini. Spinge Maria a recarsi da Elisabetta, perché ancora prima di nascere gli preme di redimere l'anima di Giovanni, vuole purificarla dal peccato originale e investirla di una grazia tale che nessun peccato grave possa sfigurarla finché vivrà.

Il profeta Isaia aveva predetto quel viaggio affrettato. Infatti, dopo aver parlato della nascita del Cristo Signore, dicendo: Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio (Is 7,14), soggiunge: In fretta il bottino! Rapida la preda! Poiché.. prima che il bambino sappia dire babbo e mamma, le ricchezze di Damasco e le spoglie di Samaria saranno portate davanti al re di Assiria (Is 8, 3). Questo fare un buon bottino simboleggia la vittoria di Cristo che strappa la preda dalle fauci del demonio.

La salvezza degli uomini è ardentemente bramata da colui che viene a salvarli. Perché stupirsi allora che la Vergine Maria si metta in cammino alla svelta sotto l'impulso del Figlio che porta in seno? Egli aspira a santificare il figlio di Elisabetta la sterile, a lavarlo dal peccato originale e a riempirlo dì Spirito Santo.

Questo episodio ci spinge a considerare l'immenso amore che Dio ci porta; non dobbiamo, infatti, mai perdere un'occasione per farne memoria, figli carissimi”.





( Strofa di San Giuseppe da Copertino )



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Se n’andava sola sola
Di Dio madre e figliuola,
se n’andava con gran fretta
a vedere Elisabetta,
ch’era gravida di Giovanni
benché fosse di molt’anni,
e subito ch’il suo saluto
dal Battista fu sentuto
cominciò a saltare
e nel ventre materno dicea: benvenuto Verbo Eterno.
Elisabetta vecchiarella
Così disse alla Verginella:
tra le donne benedetta sei già tu
perché sei madre del buon Gesù.






L’ORIGINE DIVINA DI GESU’







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Dal Vangelo secondo Matteo





[1,18] E cco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [I,19]Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. [I,20]Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [I,21]Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».[1,22]Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:[1,23]Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele (Isaia 7,14),che significa Dio con noi. [1,24]Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, [25]la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

( Meditazione tratta dall’Esortazione Apostolica “Redenptoris Custos” di Giovanni Paolo II)




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Se, dopo le nozze con Giuseppe, Maria «si trovò incinta per opera dello Spirito Santo», questo fatto corrisponde a tutto il contenuto dell'Annunciazione e, in particolare, alle ultime parole pronunciate da Maria: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Rispondendo al chiaro disegno di Dio, Maria col trascorrere dei giorni e delle settimane si rivela davanti alla gente e davanti a Giuseppe come «incinta», come colei che deve partorire e porta in sé il mistero della maternità.

3. In queste circostanze «Giuseppe suo sposo che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto» (Mt 1,19). Egli non sapeva come comportarsi di fronte alla «mirabile» maternità di Maria. Certamente cercava una risposta all'inquietante interrogativo, ma soprattutto cercava una via di uscita da quella situazione per lui difficile. «Mentre dunque stava pensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te, Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati"» (Mt 1,20-21).

Esiste una stretta analogia tra l'«Annunciazione» del testo di Matteo e quella del testo di Luca. Il messaggero divino introduce Giuseppe nel mistero della maternità di Maria. Colei che secondo la legge è la sua «sposa», rimanendo vergine, è divenuta madre in virtù dello Spirito Santo. E quando il Figlio, portato in grembo da Maria, verrà al mondo, dovrà ricevere il nome di Gesù. Era, questo, un nome conosciuto tra gli Israeliti ed a volte veniva dato ai figli. In questo caso, però, si tratta del Figlio che - secondo la promessa divina - adempirà in pieno il significato di questo nome: Gesù - Yehossua', che significa: Dio salva.




LA NASCITA DI GESU’ NELLA GROTTA DI BETLEMME





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DAL VANGELO SECONDO LUCA





[2,1] I n quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. [2,2]Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. [2,3]Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. [2,4]Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, [2,5]per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. [6]Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. [2,7]Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.[2,8]C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. [2,9]Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, [2,10]ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: [2,11]oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. [2,12]Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». [2,13]E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:[2,14]«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».[2,15]Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». [2,16]Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. [2,17]E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. [2,18]Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. [2,19]Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.[2,20]I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.





( Dal Catechismo della Chiesa Cattolica )




525 CCC: Gesù è nato nell’umiltà di una stalla, in una famiglia povera; semplici pastori sono i primi testimoni dell’avvenimento. In questa povertà si manifesterà la gloria del cielo. La Chiesa non cessa di cantare la gloria di questa notte:



“La Vergine oggi dà alla luce l’Eterno
e la terra offre una grotta all’Inaccessibile.
Gli angeli e i pastori a lui inneggiano
e i magi, guidati dalla stella, vengono ad adorarlo.
Tu sei nato per noi
piccolo Bambino, Dio eterno”.




526 CCC: “Diventare come i bambini” in rapporto a Dio è la condizione per entrare nel regno; per questo ci si deve abbassare, si deve diventare piccoli; anzi, bisogna “rinascere dall’alto” (Gv 3,7), essere generati da Dio per diventare figli di Dio. Il mistero del natale si compie in noi allorché Cri-sto “si forma” in noi, Natale è il mistero di questo “meraviglioso scambio”:

“O meraviglioso scambio! Il Creatore ha preso un’anima e un corpo, è nato da una Vergine; fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità”.




( Meditazioni dagli scritti di San Padre Pio )




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“Nel cuore della notte, nella stagione più rigida, nella più gelida grotta, più abitazione di armenti che di umana creatura, veniva alla luce nella pienezza dei tempi il promesso Messia – Gesù – il Salvatore degli uomini.
Non strepito attorno a lui; un bue e un asino riscaldano il neonato povero Bambino; un’umile donna, un povero uomo stanco adoranti presso di lui.Non si odono che vagiti e pianto del Dio pargoletto. E con questo pianto e con questi vagiti egli offre alla divina giustizia il primo riscatto della nostra riconciliazione.
Da ben quaranta secoli egli è atteso; con sospiri gli antichi Padri ne avevano invocato la venuta; i sacri scrittori chiaramente avevano profetato e il luogo e l’epoca della sua nascita, eppure tutto è silenzio e sembra che nessuno sia a conoscenza di questo grande avvenimento. Solo un po’ più tardi egli è visitato da pastori intenti a vigilare il proprio gregge nei prati. Sono avvertiti da spiriti celesti dello strepitoso avvenimento, invitati a recarsi nella grotta. (…)
Il celeste Bambino soffre e vagisce nel presepe per rendere a noi amabile, meritoria e ricercata la sofferenza; egli manca di tutto, perché noi apprendiamo da lui la rinunzia dei beni e degli agi terreni; egli si compiace di umili e poveri adoratori per invogliarci ad amare la povertà e preferire la compagnia dei piccoli e dei semplici a quella dei grandi del mondo.
Questo celeste Bambino tutto mansuetudine e dolcezza vuole infondere nei nostri cuori col suo esempio queste sublimi virtù, affinché nel mondo dilaniato e sconvolto sorga un’era di pace e di amore. Egli fin dalla nascita ci addita la nostra missione, che è quella di disprezzare ciò che il mondo ama e cerca”.
(Cit. Epist.IV)


“I mondani, ingolfati nei loro affari, vivono nell’oscurità e nell’errore, né si danno pensiero di conoscere le cose di Dio, né alcun pensiero della loro salvezza eterna, né alcuna premura di conoscere la venuta di quel Messia atteso e sospirato dalle genti, profetizzato e predetto dai profeti”. (Cit P. Pio epist IV p.867)




“Maria stringe al Cuore Gesù e adora in Lui il suo Dio, il suo Creatore, il suo tutto...
Lo vede rivestito di carne per amore...
Lo vede impotente che deve sostenerlo, e lo adora Onnipotente...
Lo vede piccolo e lo adora ricco infinitamente...
Lo contempla negli abbassamenti e lo riconosce l’Immortale di tutti i secoli...
Lo vede nato e lo riconosce l’Increato dei secoli eterni,
generato ab aeterno nello splendore della santità nel seno del Padre”

(Cit Padre Pio Breviario Rusconi)



( Strofa di San Giuseppe da Copertino)




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Caro mio ben Gesù,
caro mio ben Gesù
chi ti fà scendere dal cielo qua giù?
Amore, amore, amore,
per riscaldare il nostro cuore.
Gesù mio, t’amerò:
Gesù mio, ti servrò;
le tue glorie, le tue glorie canterò.

Cosa grande in carne pura,
Creatore e creatura!
Cosa grande ha fatto amore:
Creatura il Creatore!

Caro mio buon Gesù,
che dal cielo sei tu disceso,
per portar la soma e il peso
debitor per me ti fai,
tu patisci pene e guai
tu mi chiami, tu m’aspetti,
tu scancelli i miei difetti,
tu non cessi di chiamarci
al ben far sempre aiutarmi,
tu mi tiri a dolce vita,
come vera calamita,
Re dei re, dolce Signore,
fammi degno del tuo amore
tu dal ciel disceso sei,
esaudisci i prieghi miei.



LA VISITA DEI MAGI





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Dal Vangelo secondo Matteo





[2,1] G esù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: [2,2]«Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». [2,3]All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. [4]Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. [2,5]Gli risposero:«A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:[2,6]E tu, Betlemme, terra di Giuda,non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. (Mi 5,1)[2,7]Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella [8]e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».[2,9]Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. [2,10]Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. [11]Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. [2,12]Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.




( Meditazioni dagli scritti di Padre Pio )




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“Gesù bambino sia la stella che ti guidi lungo il deserto della vita presente”
(Cit. (AP) “Buona Giornata”)


La fede anche noi guida, e noi dietro il suo lume sicuri seguitiamo il cammino che conduce a Dio, alla sua patria, come i santi magi guidati dalla stella, simbolo di fede, giungono al luogo desiderato
( Epist. IV, p. 866).

Gesù chiama i poveri e semplici pastori per mezzo degli angeli per manifestarsi ad essi. Chiama i sapienti per mezzo della stessa scienza, e tutti, mossi dall’interiore influsso della sua grazia, corrono a lui per adorarlo. Chiama tutti noi con le divine ispirazioni e si comunica a noi con la sua grazia? E noi con quale prontezza gli abbiamo corrisposto? Mio Dio, mi arrossisco e mi sento ripieno di confusione nel dover rispondere a si fatta interrogazione.
(Cit. Epist. IV,p. 885)



LA PRESENTAZIONE DI GESU’ AL TEMPIO




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DAL VANGELO SECONDO LUCA




[2,22] Q uando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, [2,23]come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; [2,24]e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.[2,25]Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; [2,26]lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. [2,27]Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, [2,28]lo prese tra le braccia e benedisse Dio:

Il Nunc dimittis

[2,29]«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
[2,30]perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
[2,31]preparata da te davanti a tutti i popoli,
[2,32]luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».
Profezia di Simeone

[2,33]Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. [2,34]Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione [2,35]perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».



Profezia di Anna

[2,36]C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, [2,37]era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. [2,38]Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.


( Nota: si omettono i versetti 2,39 – 40 perchè secondo il testo di Matteo, prima del ritorno in Galilea è da collocarsi la fuga in Egitto).


529 CCC: La presentazione di Gesù al Tempio lo mostra come il Primogenito che appartiene al Signore. In Simeone e Anna è tutta l’attesa di Israele che viene all’incontro con il suo Salvatore (la tradizione bizantina chiama così questo avvenimento).
Gesù è riconosciuto come il Messia tanto a lungo atteso, “luce delle genti” e “gloria di Israele”, ma anche come “segno di contraddizione”. La spada di dolore predetta a Maria annunzia l’altra offerta, perfetta e unica, quella della croce, la quale darà la salvezza “preparata da Dio davanti a tutti i popoli”.


( Meditazione dai Sermoni di Sant’Antonio da Padova)



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“E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.” Il dolore che la beata Vergine Maria soffrì nella passione del suo Figlio fu come una spada che trapassò la sua anima. Il parto della beata Vergine Maria fu duplice: uno nella carne e l’altro nello spirito. Il parto nella carne fu verginale e ricolmo di ogni gioia, perché la beata Vergine partorì senza dolore “la gioia degli angeli”. Con la beata Maria, dobbiamo sorridere e godere della nascita del Figlio suo; ma dobbiamo partecipare anche al suo dolore: nella passione del Figlio la sua anima fu trapassata da una spada e quello fu il secondo parto, doloroso e ricolmo di ogni amarezza. Quel Figlio di Dio che lei, per opera dello Spirito Santo, vergine aveva concepito e vergine aveva dato alla luce, lo vedeva appeso alla croce con i chiodi, sospeso tra due ladroni. Dopo averlo partorito nella gioia, lo partorì anche nel dolore”.
(Cit. Sermoni di Sant’ Antonio di Padova Ed. Mess. Di Padova)


FUGA IN EGITTO




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DAL VANGELO SECONDO MATTEO




Fuga in Egitto e strage degli innocenti

[2,13] E ssi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».[2,14]Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, [15]dove rimase fino alla morte di Erode, , perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. (Cfr.Os 11.1). [2,16]Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. . [17]Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:[2,18]Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande;Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.


( Meditazione tratta dall’Esortazione Apostolica “Redenptoris Custos” di Giovanni Paolo II)




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“In occasione della venuta dei magi dall’Oriente, Erode aveva saputo della nascita del “re dei Giudei” (cfr Mt 2,2). E quando i magi partirono, egli mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù (Mt 2,16). In questo modo, uccidendo tutti, voleva uccidere quel neonato “re dei Giudei”, del quale era venuto a conoscenza durante la visita dei magi alla sua corte. Allora Giuseppe, avendo udito in sogno l’avvertimento, “prese con se il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”

In tal modo la via del ritorno di Gesù da Betlemme a Nazaret passò attraverso l’Egitto. Come Israele aveva preso la via dell’esodo “dalla condizione di schiavitù” per iniziare l’antica alleanza, così Giuseppe, depositario e cooperatore del mistero provvidenziale di Dio, custodisce anche in esilio colui che realizza la nuova alleanza,”



RITORNO DALL’EGITTO E DIMORA A NAZARET




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Dal Vangelo secondo Matteo




[2,19] M orto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto [2,20]e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». [2,21]Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. [2,22]Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea [2,23]e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret , perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».




LO SMARRIMENTO E RITROVAMENTO DI GESU’ TRA I DOTTORI NEL TEMPIO




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DAL VANGELO SECONDO LUCA




[2,41] I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. [2,42]Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; [2,43]ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. [2,44]Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; [2,45]non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. [2,46]Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. [2,47]E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. [2,48]Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». [2,49]Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». [2,50]Ma essi non compresero le sue parole.[2,51]Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. [2,52]E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.




( Meditazioni dal Catechismo della Chiesa Cattolica)




583 CCC: , come prima di lui i profeti, ha manifestato per il tempio di Gerusalemme il più profondo rispetto. Vi è stato presentato da Giuseppe e Maria quaranta giorni dopo la nascita. All’età di dodici anni decide di rimanere nel Tempio, per ricordare ai suoi genitori che egli deve occu-parsi delle cose del Padre suo. Vi è salito ogni anno, almeno per la Pasqua, durante la sua vita na-scosta; lo stesso suo ministero pubblico è stato ritmato dai suoi pellegrinaggi a Gerusalemme per le grandi feste ebraiche.

534 CCC: Il ritrovamento di Gesù nel Tempio è il solo avvenimento che rompe il silenzio dei Vangeli sugli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia intravedere il mistero della sua totale consacrazione a una missione che deriva dalla sua filiazione divina: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Maria e Giuseppe “non compresero” queste parole, ma le accolsero nella fede, e Maria “serbava tutte queste cose nel suo cuore” nel corso degli anni in cui Gesù rimase nascosto nel silenzio di una vita ordinaria.


( Meditazione dai Sermoni di Sant’Antonio di Padova)




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“Ogni superbia sprofondi, ogni arroganza si disperda, ogni insubordinazione si arrenda quando sente queste parole: “era loro sottomesso”. Chi è sottomesso? Colui che con una sola parola ha creato tutto dal nulla. Colui che ha misurato con il cavo della sua mano le acque, che ha calcolato l’estensione dei cieli con il palmo; Colui che con tre dita sostiene la massa della terra, che pesa con la stadera i monti e con la bilancia i colli” (cfr. Is 40,12). Colui che comanda al sole ed esso non sorge, e alle stelle pone il sigillo, egli da solo stende i cieli e cammina sulle onde del mare. Colui che fa cose grandi ed incomprensibili, e meraviglie che non si possono contare” (cfr Is 9,6-10). Questi così grande e potente è Colui che “era loro sottomesso”. A chi? A un falegname e alla Vergine poverella”.
(Cit. Sermoni di Sant Antonio di Padova)



NELLA CASA DI NAZARETH
(esempi e aneddoti narrati da Giovanni Paolo I)




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Se io fossi entrato nella casa di Nazareth e avessi chiesto:
- Lei, per favore, chi è?
- Io sono Giuseppe, il falegname
- Ah! Lei è il falegname! E chi è quella signora, che è lì in cucina?
- E’ la Madonna, la madre di Gesù. E’ buonissima!
- E quel giovanotto là, così simpatico, che lavora con lei, così amabile, chi è?
- Quello è Gesù Cristo- Sembra un uomo qualunque, ma è Figlio di Dio.
- E chi comanda qui dentro, in questa famiglia?
- Io! Io comando qui dentro, in questa famiglia! – risponderebbe Giuseppe-
- Ma allora lei, che è falegname, comanda e lui, che è giovane e che è il Cristo, il Figlio di Dio, obbedisce?
- Sicuro! Lui obbedisce! Io lo mando e lui corre; lo chiamo e lui viene, pieno di rispetto, di bontà, di disponibilità. Così sempre, ogni giorno!
San Paolo ha registrato le prime parole pronunciate da Gesù quando è entrato nel mondo; ha detto “Padre, io vengo a fare la tua volontà!”.
E il vangelo ha registrato le ultime parole di Gesù sulla croce: “ Padre, è stato compiuto tutto quello che mi avevi ordinato di compiere!”.
E che rispetto ha avuto Gesù per sua madre! Pochi minuti prima di morire sulla croce, ha pensato: “Che cosa faccio per mia madre? Lasciarla sola?”.
C’era Giovanni sotto la croce, e gli disse: “La affido a te; sia la tua madre!”.

(Cit. Papa Luciani racconta ed. Messagero di Padova)


L’anima e la conoscenza umana di Cristo
DAL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA




472 CCC: L’anima umana che il Figlio di Dio ha assunto è dotata di una vera conoscenza umana. In quanto tale, essa non poteva di per sé essere limitata: era esercitata nelle condizioni storiche della sua esistenza nello spazio e nel tempo. Per questo il Figlio di Dio, facendosi uomo, ha potuto accettare di “crescere in sapienza, età e grazia” (Lc 2,52) e anche di doversi informare intorno a ciò che nella condizione umana non si può apprendere che attraverso l’esperienza. Questo era del tutto consono alla realtà del suo volontario umiliarsi nella “ condizione di servo” (Fil 2,7).

473 CCC: Al tempo stesso, però, questa conoscenza veramente umana del Figlio di Dio esprimeva la vita divina della sua persona. “Il figlio di Dio conosceva ogni cosa; e ciò per il tramite dello stesso uomo che egli aveva assunto; non per la natura (umana), ma per il fatto che essa stessa era unita al Verbo (…). La natura umana, che era unita al Verbo, conosceva ogni cosa, e tutto ciò che è divino lo mostrava in se stesso per la sua maestà”. E’, innanzi tutto, il caso della conoscenza intima e immediata che il Figlio di Dio fatto uomo ha del Padre suo. Il Figlio di Dio anche nella conoscenza umana mostrava la penetrazione divina che egli aveva dei pensieri segreti del cuore degli uomini.



474 CCC: La conoscenza umana di Cristo, per la sua unione alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva in pienezza della scienza dei disegni eterni che egli era venuto a rivelare. Ciò che in questo campo dice di ignorare, (Cf mc 13,32), ( aggiunta dallo staff: ”Quanto poi a quel giorno o a quell’ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre”) dichiara altrove di non avere la missione di rivelarlo. (Cf At 1,7) ( Aggiunta dallo staff: “ Ma egli rispose: non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta”)

Edited by lapecorellasmarrita - 17/8/2014, 22:50

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5/1- GESU’ E’ DIO-ANNUNCIAZIONE NASCITA-SEGUENDO I MISTERI GAUDIOSI DEL ROSARIO-COMPENDIO DEL VANGEL
 
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