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GESU' E' DIO, DAL CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIOX BREVE STORIA DELLA RELIGIONE

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lapecorellasmarrita
view post Posted on 11/3/2014, 22:42




DAL CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIOX
BREVE STORIA DELLA RELIGIONE






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PARTE PRIMA




DAL” SUNTO DI STORIA DEL NUOVO TESTAMENTO” SULLO
STESSO ARGOMENTO TRATTATO IN ETICHETTA 5A







Battesimo di Gesù e suo digiuno nel deserto.




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92. Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta, destinato da Dio, come fu detto, ad essere il precursore del Messia, ed a preparare gli ebrei a riceverlo, si era ritirato nel deserto a far vita penitente.

Venuta l'ora di dar principio alla sua missione, Giovanni, vestito di pelle di cammello con ai lombi una cintura di cuoio, uscì sulle sponde del fiume Giordano, e si diede a predicare ed a battezzare. Egli gridava: fate penitenza, imperciocchè il regno de' cieli è vicino.

Un giorno fra la moltitudine gli si presentò pure Gesù, il quale, essendo giunto all'età di trent'anni, doveva cominciare a manifestarsi al mondo.

In sulle prime Giovanni, che lo riconobbe, voleva ritirarsi, ma poi vinto dal comando di Gesù, lo battezzò. Ed ecco che, appena uscito Gesù dall'acqua si aprirono i cieli, lo Spirito Santo, in figura di colomba, discese Su di lui, e s'udì una voce che diceva: questi è il mio Figliuolo diletto.

Ricevuto il battesimo, Gesù fu dallo stesso Spirito Santo condotto nel deserto, dove passò quaranta giorni e quaranta notti a vegliare, digiunare e pregare. In quell'occasione egli volle essere in varie guise tentato dal demonio, per insegnare a noi a vincere le tentazioni.




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Primi discepoli di Gesù e suo primo miracolo.







93. Dopo tale preparazione Gesù per dare principio alla sua vita pubblica, ritornò nei pressi del fiume Giordano, dove Giovanni continuava a predicare; questi, vedendolo venire esclamò: Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo. Questa ed altre testimonianze a favore di Gesù, ripetute ancora il giorno dopo, determinarono due discepoli di Giovanni a seguire il divino Maestro, che in quel giorno li trattenne seco. Uno di questi di nome Andrea, abbattutosi in un suo fratello chiamato Simone, lo menò a Gesù, il quale, riguardatolo in faccia, gli disse: tu sei Simone figlio di Giona; d'ora innanzi sarai chiamato Pietro. E questi furono i primi suoi discepoli.

94. Molti altri ancora, o da lui invitati, come Giacomo, Giovanni, Filippo, Matteo, o mossi dalle sue parole, si diedero a seguirlo. In sul principio essi non si fermavano continuamente con lui, ma dopo aver ascoltato i suoi discorsi, ritornavano alle loro famiglie ed alle loro occupazioni: solamente qualche tempo dopo lasciarono tutto, per non più abbandonarlo.

Con alcuni di essi fu un giorno invitato ad una festa di nozze in Cana di Galilea, alla qual festa era pure stata invitata Maria sua madre. Si è in tale occasione che, per intercessione della sua SS. madre Maria, cambiò una gran quantità di acqua in isquisitissimo vino. E questo fu il primo miracolo di Gesù, per cui egli manifestò la propria gloria e confermò nella fede i suoi discepoli.



Elezione dei dodici Apostoli.






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95. Fra questi discepoli Egli ne scelse poi dodici, che chiamò Apostoli, perché fossero sempre con lui, e per mandarli a predicare; e furono, Simone cui dato aveva il nome di Pietro, e suo fratello Andrea, Giacomo e Giovanni figliuoli di Zebedeo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo figlio di Alfeo, Giuda Taddeo, Simone Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. A capo dei medesimi apostoli Gesù Cristo elesse Simone, ossia Pietro, che doveva essere poi il suo Vicario in terra.



Predicazione di Gesù.






96. Accompagnato dagli Apostoli, e talora da loro preceduto, per tre anni continui percorse più volte tutta la Giudea e la Galilea, predicando il suo Vangelo e confortando le sue parole con un numero infinito di miracoli.

Per lo più nei sabati entrava nelle sinagoghe ed insegnava, sebbene, presentandosene l'occasione è l'opportunità, non isdegnasse di dare in qualunque luogo i suoi ammaestramenti. Leggiamo in fatti che le turbe lo seguivano, ed egli predicava non solo nelle case, sulle piazze, ma ancora all'aperta campagna, sui monti, nei deserti, in riva al mare, e persino dal mare, salendo sulla navicella di Pietro. — Il celebre discorso delle otto beatitudini è chiamato appunto il discorso del monte, dal luogo dove lo pronunziò.

Coll'esempio predicava non meno che colle parole. I discepoli, ammirati delle sue lunghe orazioni, lo supplicarono un giorno che insegnasse a pregare anche a loro: e Gesù loro insegnò la sublime orazione del Pater noster.

97. Gesù ne' suoi insegnamenti, per varie ragioni, tra le quali fu anche quella di adattarsi alla capacità della maggior parte de' suoi uditori, ed all'indole dei popoli orientali, si serviva ben sovente di parabole, ossia similitudini. Sono semplici e sublimi quelle del figliuol prodigo, del samaritano, del buon pastore, dei dieci talenti, delle dieci vergini, del ricco epulone, del fattore infedele, del servo che non vuol perdonare, dei vignaiuoli, dei convitati alle nozze, del grano di senapa, della semente, del fariseo e del pubblicano, degli operai, della zizzania ed altre notissime ai buoni cristiani, che assistono alla spiegazione del santo Vangelo, che si fa alla domenica nelle loro parrocchie.



Mirabili effetti della parola e della potenza del Redentore.





98. Ordinariamente dopo i suoi discorsi, gli erano presentati infermi d'ogni specie, muti, sordi, storpi, ciechi, lebbrosi, ed Egli a tutti ridonava la sanità.





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Non solo nelle sinagoghe andava Egli spargendo le sue grazie ed i suoi benefizi; ma in qualunque luogo si trovasse, presentandosene l'occasione, veniva in soccorso degli infelici, che in gran numero gli erano condotti da ogni parte della Palestina e dei paesi circonvicini, essendosi anche in tutta la Siria sparsa la fama de' suoi miracoli. Specialmente gli ossessi dal demonio, di cui v'era non piccol numero in quel tempo, ed Egli li liberava dagli spiriti maligni, i quali uscivano gridando: tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio!






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99. Due volte con pochi pani miracolosamente moltiplicati, sfamò le turbe che lo avevano seguito nel deserto; sulle porte della città di Naim, risuscitò il figlio di una vedova, che era portato alla sepoltura, e, qualche tempo prima della sua passione, risuscitò Lazzaro, morto da quattro giorni e fetente nel sepolcro.

100. È infinito il numero dei miracoli, anche strepitosissimi, che fece nei tre anni della sua predicazione per dimostrare che Egli parlava per comando di Dio, che era il Messia aspettato dai Patriarchi e predetto dai Profeti, che era il Figliuolo di Dio stesso; e tale si manifestò nella sua Trasfigurazione per lo splendore della sua gloria e per la voce del Padre che lo proclamava suo Figliuolo diletto.

Alla vista di tali miracoli parecchi si convertivano e lo seguitavano, molti poi lo acclamavano, cercando talora di farlo re.







Guerra aperta contro Gesù.







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101. Questi trionfi di Gesù fin da principio eccitarono la gelosia degli scribi, dei farisei, dei principi, dei sacerdoti e dei capi del popolo, la quale si accrebbe a dismisura, quando Egli si diede a smascherare la loro ipocrisia od a rimproverarli dei loro vizi. Essi perciò non tardarono a perseguitarlo e a denigrarlo, dicendolo perfino indemoniato, ed a cercare il modo di sorprenderlo in parole, sia per iscreditarlo dinanzi al popolo, sia per accusarlo presso il governatore romano. La loro invidia aumentò sempre più quando, in seguito alla risurrezione di Lazzaro si moltiplicò grandemente il numero dei giudei, che credevano in Lui. Allora tennero un consiglio per ucciderlo; ed il pontefice Caifa finì per dire: è necessario che un uomo muoia per il popolo, e non perisca tutta la gente: pronunziando colle sue parole una profezia senza saperlo; imperocché appunto per la morte di Gesù sarebbe salvato il mondo.





Causa di odio estremo e tradimento di Giuda.







102. Finalmente il loro odio giunse al colmo quando, essendo vicina la Pasqua, (ed era la quarta che Egli faceva a Gerusalemme, dopo che aveva cominciata la sua predicazione) essendo la città ripiena di forestieri venuti da ogni parte per la festa, Gesù, seduto sopra un asinello, entrò trionfante ed acclamato dal popolo, che gli era uscito incontro portando rami di palma e d'ulivo, mentre alcuni stendevano le loro vestimenta sopra la strada, ed altri tagliavano ramoscelli dagli alberi e li spargevano per la via.

103. Allora gli anziani del popolo, i principi dei sacerdoti e gli scribi si congregarono nella casa del pontefice Caifa, e stabilirono insieme di pigliare Gesù con inganno e di soppiatto, per timore che le turbe facessero tumulto. L'occasione non si fece aspettare. Giuda Iscariota, uno dei dodici Apostoli, invasato dal demonio dell'avarizia, si offrì a dare il suo divin Maestro nelle mani dei suoi nemici, per trenta monete di argento.





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Ultima cena di Gesù Cristo e istituzione del sacramento dell'Eucaristia.





104. Era il dì, in cui si doveva sacrificare e mangiare l'agnello pasquale. Giunta l'ora assegnata, Gesù venne al luogo dove Pietro e Giovanni, mandati da lui, avevano apparecchiato ogni cosa per la cena, e si posero a tavola.






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105. Si è durante quell' ultima cena che Gesù diede agli uomini la più gran prova del suo amore per loro, coll'istituire il sacramento dell'Eucaristia.





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5B-GESU’ E’ DIO-SUNTO DEL NUOVO TESTAMENTO DI S.PIO X CORRELATO ALL'ETICHETTA 5/A
 
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