1 NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI ME
“Questo Comandamento ci vuol liberare dal più grande peccato che l’uomo possa compiere ossia dall’empietà che consiste nel rifiutare Dio e la religione, la quale comprende i sommi doveri dell’uomo che sono quelli verso il Signore. Conseguentemente ci libera dal sacrilegio (violazione di persona o cosa sacra), dallo spiritismo, dall’indifferenza religiosa, dalla superstizione e soprattutto dall’idolatria.
E’ necessario approfondire il concetto di idolatria:
L’idolatria ( o culto degl’idoli) consiste nel rendere a una creatura o a una sua immagine o a un oggetto il culto di adorazione dovuto soltanto a Dio, oppure nell’attribuire ad essi dei poteri divini. E’ vero che Dio ha proibito statue e immagini ma si tratta di “statue e immagini da adorare”, poiché nella Bibbia solo questo è il significato del vocabolo ebraico “pesel” che viene tradotto con la parola “idolo”. E questa proibizione fu data agli Ebrei, perché, essendo circondati da popoli idolatri, erano in continuo e grave pericolo di idolatria. Agli stessi Ebrei furono dati molti altri comandi superati e aboliti da Cristo Dio, come la circoncisione, la lapidazione delle adultere e bestemmiatori, il sacrificare a Dio agnelli, vitelli, colombi, ecc…
E si noti bene che la proibizione di fare statue e immagini non fu assoluta: infatti Dio comandò di costruire statue di Cherubini e di porle sull’Arca (10), di fare e innalzare un serpente di rame (11); e il Signore lodò Salomone per aver posto nel tempio molte immagini o statue (12).
Noi cristiani siamo sotto la legge perfezionata da Cristo Dio, il Quale non ha mai vietato di fare e usare pitture e sculture sacre.
I Testimoni di Geova, volendo ignorare che il loro fondatore “Russel spesso si serviva di statuette per rendere più accessibile la propaganda” (13), accusano noi Cattolici di idolatria perché nelle nostre chiese abbiamo pitture e statue. Poveri untarelli! Devono persuadersi che i 1196 milioni di Cattolici, tra cui vi sono sommi scienziati, non sono scemi, e hanno sufficiente intelligenza per comprendere che le pitture e le statue non sono Dio, bensì un semplice richiamo a Gesù o alla Vergine o ai Santi: invece noi adoriamo soltanto Dio, mente veneriamo ossia onoriamo Maria e i santi perché Dio stesso li onora e vuole che noi li onoriamo concedendoci per loro intercessione moltissime grazie e perfino miracoli.
Non è idolatria il culto delle reliquie (ossia della salma oppure di oggetti che sono stati a contatto di un Santo o di un Martire o dello stesso Gesù). Infatti alle reliquie prestiamo un culto relativo cioè in relazione alla persona cui si riferiscono. E ciò avviene in pieno accordo con la Bibbia, la quale ci ricorda che le reliquie sono state occasione di numerosi miracoli,
come quando a Genesaret un gran numero di malati furono condotti da Gesù e tutti coloro che toccavano l’orlo del suo mantello guarivano o come quando perfino l’ombra di San Pietro, che passava per la strada, guariva molti infermi e scacciava tanti demoni (14).
E’ idolatria lo spiritismo, perché le anime dei morti, che sono esclusivamente nelle mani di Dio, è impossibile ed è assurdo che siano evocate dai trucchi e dai capricci di una creatura, di un medium. Soltanto il Creatore le può evocare.
E’ idolatria ogni superstizione: credere al numero 13, al fero di cavallo o alle gobbe o al gatto nero o al sale rovesciato o ai portafortuna, ecc…: cose ridicole, irrazionali, indegne di uomini seri e intelligenti.
E’ idolatria la magia nera ( o bianca che sia – aggiunta dello staff) che consiste nell’entrare in rapporto con gli spiriti infernali per produrre fenomeni di ordine prenaturale. ( nella magia nera o bianca che sia, risponde sempre il demonio, lo staff.);
E’ idolatria l’astrologia (salvo ciò che si può spiegare scientificamente) poiché gli astri non hanno influssi determinanti sulle nostre azioni, ma soltanto una leggera influenza Celebri scienziati condannano come antiscientifici e spregevoli certi “oroscopi” che pretendono di determinare pienamente ogni cosa.
La magia, l’astrologia, lo spiritismo, ecc… sono dei miseri surrogati della religione. Meno si è religiosi, più si crede a queste sciocchezze; con ragione Pascal afferma: “GLI INCREDULULI SONO I PIU’ CREDULONI”.
Soprattutto è idolatria mettere al posto di Dio la gola o la materia o lo sport o il partito o gli affari o il sesso o la violenza o la droga o gli alcoolici o il denaro (ecco il dio quattrino), e, a queste miserabili cose sacrificare la propria coscienza, la grazia santificante, la felicità eterna. San Paolo bolla questa idolatria, oggi tanto diffusa, con parole di fuoco: “Molti si comportano da nemici della croce di Cristo; la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come Dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra. La nostra patria,invece, è nei cieli” (15).
Questo Comandamento ci esorta e dolcemente ci spinge a una permanente e completa istruzione religiosa, a una profonda religiosità, a un fervente amore al Signore, a una crescita nella fede, nella speranza, nella carità, e in tutte le altre virtù e a un forte impegno a tendere alla più alta santità.
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