la lanterna

MINI CATECHISMO ILLUSTRATO, FEDE

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lapecorellasmarrita
view post Posted on 23/2/2015, 15:44




MINI CATECHISMO ILLUSTRATO , CON PILLOLE DI SAPIENZA
( Rif. dal Catechismo di S. Pio X°)



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LA GRANDE VIRTU’ DELLA FEDE

(Giovanni Paolo I (Papa Luciani)

Udienza Generale del mercoledì 6 settembre 1978




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FEDE




Per la fede noi crediamo in Dio e crediamo tutto ciò che egli ci ha rivelato e che la santa Chiesa ci propone a credere (CCC 1842)

La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono (Eb 11,1)


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Gli uomini di fede sono come grandi alberi. Anche se recisi, riproducono sempre qualche virgulto. Al contrario, chi non ha fede è un albero senza radice o una tenera pianta: viene abbattuta da ogni piccolo vento”.

( San Giuseppe da Copertino)



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Vivere la fede




(…)” Papa Giovanni, in una sua nota, che è stata anche stampata, ha detto: « Stavolta ho fatto il ritiro sulle 7 lampade della santificazione ». 7 virtù, voleva dire; fede, speranza, carità, prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Chissà se lo Spirito Santo aiuta il povero Papa oggi ad illustrare almeno una di queste lampade, la prima: la fede.

Qui, a Roma, c'è stato un poeta, Trilussa, il quale ha cercato anche lui di parlare della fede. In una certa sua poesia, ha detto: « Quella sera, quella vecchietta ceca, che incontrai / la sera che mi spersi in mezzo ar bosco, / me disse: - se la strada nun la sai / te la mostro io , che la conosco. / Se ciai la forza de venimme appresso / de tanto in tanto te darò na voce, / fino là in fonno, dove c'è un cipresso, / fino là in cima, dove c'è una croce. / Io risposi: Sarà... ma trovo strano / che me possa guidà chi nun ce vede... / La ceca, allora, me pijò la mano / e sospirò: - Cammina -. Era la fede ».


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Come poesia, graziosa; come teologia, difettosa. Difettosa perché quando si tratta di fede, il grande regista è Dio, perché Gesù ha detto: nessuno viene a me se il Padre mio non l’ha attirato.

S. Paolo non aveva la fede, anzi perseguitava i credenti. Dio lo aspetta sulla strada di Damasco: « Paolo - gli dice - non sognarti neanche di impennarti, di tirar calci, come un cavallo imbizzarrito. Io sono quel Gesù che tu perseguiti.


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Ho disegni su di te. Bisogna che tu cambi! ». Si è arreso, Paolo; ha cambiato, capovolgendo la propria vita. Dopo alcuni anni scriverà ai Filippesi: « Quella volta, sulla strada di Damasco, Dio mi ha ghermito; da allora io non faccio altro che correre dietro a Lui, per vedere se anche io sarò capace di ghermirlo, imitandolo, amandolo sempre più ». Ecco che cosa è la fede: arrendersi a Dio, ma trasformando la propria vita. Cosa non facile sempre .


Agostino ha raccontato il viaggio della sua fede; specialmente nelle ultime settimane è stato terribile; si sente la sua anima quasi rabbrividire e torcersi in conflitti interiori. Di qua, Dio che lo chiama e insiste, e di là, le vecchie abitudini, « "vecchie amiche" - scrive lui -; che mi tiravano dolcemente per il mio vestito di carne e mi dicevano: "Agostino, come?!, tu ci abbandoni? Guarda, che non potrai più far questo, non potrai più far quell'altro per sempre!" ». Difficile! « Mi trovavo - dice - nello stato di uno che è a letto, al mattino. Gli dicono: "Fuori, Agostino, alzati!". Io dicevo: "Sì, ma…più tardi, ancora un pochino!". Finalmente il Signore mi ha dato uno strattone, sono andato fuori.


Ecco, no dire: Sì, ma; sì, ma più tardi. Bisogna dire: Signore, sì! Subito! Questa è la fede. Rispondere con generosità al Signore. Ma chi è che dice questo sì? Bisogna essere umili e fidarsi di Dio completamente! ».


Mia madre mi diceva quand'ero grandetto: Eh… da piccolo sei stato molto ammalato: ho dovuto portarti da un medico all'altro ho dovuto star su delle notti intere; mi credi? Come avrei potuto dire: mamma non ti credo?


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(Opera Pittorica di P.Giustino Jacopini http://members.xoom.virgilio.it/Jacopini/biogr..htm )




Ma sì che credo, credo a quello che mi dici, ma credo specialmente a te. E così è nella fede. Non si tratta solo di credere alle cose che Dio ha rivelato ma a Lui, che merita la nostra fede, che ci ha tanto amato e che ha tanto fatto per amore nostro. Certo è difficile anche accettare qualche verità, perché le verità della fede son di due specie:


alcune gradite, altre ostiche al nostro spirito. Per esempio, è gradito sentire che Dio ha tanta tenerezza verso di noi, più tenerezza ancora di quella che ha una mamma verso i suoi figlioli,lo dice Isaia.


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Questo è gradito e congeniale. C'è stato un grande vescovo francese, Dupanloup, che ai rettori dei seminari diceva: da bravi con questi che devono diventare preti siate padri siate madri e questo è gradito altre verità, invece, si fa fatica. Dio deve castigare; se proprio io resisto. Mi corre dietro, mi supplica di convertirmi ed io dico: no,no,no!..,


quasi sono io a costringerlo a castigarmi. Questo non è gradito. Ma è verità di fede. E c'è un'ultima difficoltà, la Chiesa. S. Paolo ha chiesto: Chi sei Signore? - Sono quel Gesù che tu perseguiti. Una luce, un lampo ha attraversato la sua mente. Io non perseguito Gesù, manco lo conosco: perseguito i cristiani. Si vede che Gesù e i cristiani, Gesù e la Chiesa sono la stessa cosa: inscindibile, inseparabile.


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Leggete San Paolo: « Corpus Christi quod est Ecclesia ». Cristo e Chiesa fanno una sola cosa. Cristo è il Capo, noi, Chiesa, siamo le sue membra. Non è possibile aver la fede, e dire io credo in Gesù, accetto Gesù ma non accetto la Chiesa. Bisogna accettare la Chiesa, quella che è, e come è questa Chiesa? Papa Giovanni l'ha chiamata « Mater et Magistra ». Anche maestra. San Paolo ha detto:
ciascuno deve accettarci come aiuti di Cristo ed economi ,dispensatori dei suoi ministeri, quando il povero Papa, quando i vescovi i sacerdoti propongono la dottrina, non fanno altro che aiutare Cristo, non è una dottrina nostra, quella di Cristo, dobbiamo solo custodirla, dobbiamo solo presentarla. Io ero presente quando Papa Giovanni ha aperto il Concilio,a un certo punto ha detto speriamo che con il Concilio la Chiesa faccia un balzo avanti, Tutti l’abbiamo sperato, però balzo avanti su quale strada? L’ha detto subito:


sulle verità certe ed immutabili. Non ha neppur sognato Papa Giovanni che fossero le verità a camminare, ad andare avanti, e un po' alla volta, avrebbero cambiato no!


le verità sono quelle; noi dobbiamo camminare sulla strada di queste verità,migliorare capire sempre di più, aggiornarle , proponendo una forma nuova.E Anche Papa Paolo dello stesso pensiero. La prima cosa che ho fatto, appena fatto Papa, entrare in Cappella, una Cappella privata della Casa Pontificia; lì in fondo Papa Paolo ha fatto fare due mosaici: San Pietro e San Paolo: San Pietro che muore, San Paolo che muore; ma sotto c’è scritto: Pregherò per te, Pietro, perché non venga mai meno la tua fede. Sotto San Paolo, che riceve il colpo di spada: ho consumato la mia corsa, ho conservato la fede.E Voi sapete che nell'ultimo discorso del 29 giugno, lui ha detto: ho fatto quindici anni di Papa, posso ringraziare il Signore; ho difeso, ho conservato la mia fede.

E' madre anche la Chiesa. Se è continuatrice di Cristo, Cristo è buono: anche la Chiesa deve essere buona; dev’essere madre verso di tutti; ma se per caso, qualche volta ci fosse nella Chiesa qualcuno di cattivo ? Noi ce l'abbiamo, la mamma. Se la mamma è malata, se mia madre per caso diventasse zoppa, ma io le voglio bene ancora. Quindi anche se nella Chiesa ci sono e ci sono qualche volta dei difetti, delle mancanze, non deve mai venire meno il nostro affetto verso la Chiesa. Ieri - e finisco - mi hanno mandato il numero di « Città Nuova »: e ho visto che hanno riportato, registrandolo, un mio brevissimo discorso,

parlando a ragazzi avevo detto un certo mio episodio. Un certo predicatore Mac Nabb, inglese, parlando ad Hyde Park, aveva parlato della Chiesa. Finito, uno domanda la parola e dice: belle parole le sue. Però io conosco certi preti cattolici, non sono mica stati coi poveri, si sono fatti ricchi invece . Conosco dei coniugi cattolici che hanno tradito la loro moglie; quindi non mi piace questa Chiesa che ha dei peccatori. Il Padre ha detto: hai un po' ragione, ma posso fare un'obiezione? - Sentiamo - Dice: scusa, ma sbaglio oppure il colletto della tua camicia è un po' unto? - Dice: sì, lo riconosco è un pezzo che…. - Ma è unto, perché non hai adoperato il sapone, o perché hai adoperato il sapone e non è giovato a niente? No, dice, non ho adoperato il sapone.


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Ecco. Anche la Chiesa cattolica ha del sapone straordinario: vangelo, sacramenti, la preghiera. Il vangelo letto e vissuto; i sacramenti celebrati nella dovuta maniera; la preghiera sarebbero un meraviglioso sapone capace di farci tutti santi. Non siamo tutti santi, perché non abbiamo adoperato abbastanza questo sapone. Vediamo di corrispondere alle speranze dei Papi, che hanno indetto e applicato il Concilio, Papa Giovanni, Papa Paolo. Cerchiamo di migliorare la Chiesa, diventando noi più buoni. Ciascuno di noi e tutta la Chiesa potrebbe recitare la preghiera ch'io recito : Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri.

www.vatican.va/holy_father/john_pau...3091978_it.html


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(La pecorella smarrita)[/size][/color]

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Edited by lapecorellasmarrita - 26/11/2023, 12:12

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