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LA SANTA MESSA, PREPARAZIONE ALLA SANTA MESSA

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lapecorellasmarrita
view post Posted on 18/3/2015, 17:34




LA SANTA MESSA

1^ PARTE

PREPARAZIONE ALLA SANTA MESSA
( DALL’IMITAZIONE DI CRISTO, CON IMMAGINI E CITAZIONI)


www.maranatha.it/Testi/TestiVari/Testi1Page.htm




LA SANTA MESSA A CURA DI PADRE GIULIO M. SCOZZARO





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LA TRISTE REALTA’




NELLA PRESENTAZIONE DI S.E MONS. ANTONIO SANTUCCI, ORA VESCOVO EMERITO DI TRIVENTO – ED E’ STATO PASTORE IN QUELLA DIOCESI PER BEN VENT’ANNI - IL 25 MARZO 2002,( Solennità dell'Annunciazione del Signore), COSI SI ESPRESSE NEL PRESENTARE IL LIBRO “LA SANTA MESSA” A CURA DI PADRE GIULIO MARIA SCOZZARO; PRESENTANDOLO E DEDICANDOLO A TUTTI I SACERDOTI, A TUTTI COLORO CHE PATECIPANO ALLA SANTA MESSA,MA SOPRATTUTTO, A COLORO CHE NON HANNO COMPRESO L’INFINITO VALORE DELLA SANTA MESSA, FACENDO RIMBOMBARE QUESTA TRISTE REALTA’:


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Purtroppo, nel clima imperante della secolarizzazione, del con¬sumismo e dell'edonismo sfrenato MOLTI, ANCHE SE BATTEZZATI, NON SI RENDONO CONTO DELLA REALTA’ DELLA SANTA MESSA.

“ la maggior parte dei cristianì non partecipa più alla Messa domenicale e di quelli che la frequentano, alcuni lo fanno solo per soddisfare ad un obbligo. Per questi la Parola di Dio conta poco, sono distrattì e sperano solo che la Messa sia breve. E' DAVVERO TRISTE CHE I DISCEPOLI DEL SIGNORE VANNO A TROVARE IL LORO SIGNORE,L’AMICO, IL REDENTORE, PERCHE’ OBBLIGATI E CHE PER DI PIU’ NON LO INCONTRANO COME PERSONA PRESENTE E VIVA.
Altri partecipano perché in fondo credono in QUALCUNO CHE BISOGNA TENERSI BUONO PER OTTENERE FAVORI E PER NON INCORRERE NEI SUOI CASTIGHI.

NON MANCANO PERSONE, RELIGIOSE A MODO LORO, CHE RITENGONO LA MESSA LORO PROPRIETA’ IN QUANTO L’HANNO “PAGATA”: questi sono tanto più soddisfatti quanto più il celebrante nomina con più enfasi il loro defunto. PURTROPPO NON SANNO CHE LA SANTA MESSA E’ LO STESSO SACRIFICIO DEL CALVARIO, FONTE E CULMINE DI TUTTA L’OPERA DELLA SALVEZZA ETERNA DELL’UMANITA’ INTERA.
Per fortuna ci sono anche cristiani che partecipano in pienezza e riconoscono il Signore allo spezzare del Pane, si riempiono di gioia incontenibile perché incontrano il Risorto e, come ì discepoli di Emmaus, escono dalla Chiesa per correre ad annunciare il grande evento aì fratelli.



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LA PRESENTE PUBBLICAZIONE E’ UN UMILE, MA VALIDO STRUMENTO PERCHE’ IL NUMERO DEI FEDELI DELLA FEDE MATURA CRESCA E DIVENTI SEMPRE PIU’ LIEVITO IN MEZZO ALLA COMUNITA’: SOLO COSI’ SI INSTAURA IL REGNO DI DIO SULLA TERRA.
Per questo benedico volentieri l'iniziativa ed auguro ad essa la più larga diffusione.

+ Antonio Santucci Vescovo di Trivento




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Non si senta più per cortesia: “Quando comincia?”, “vorrei ordinare una messa”, parlare di questo e di quest’altro…pentolame, ricette, e quanto solo Dio sa, oltre a quanto odono le mie orecchie prima che “inizi” la Santa Messa, mancando innanzi tutto rispetto al Signore lì presente nel Tabernacolo e nei confronti di tutti coloro che intendono prepararsi alla Santa Messa (senza masticare caramelle o parlando con il cellulare) e pregare o discutere con Gesù. Per non parlare di chi, nei Santuari, ignorando nostro Signore, corrono verso l’urna di tale o tale altro santo o beato o, a Messa “terminata” sentir dire “anche questa è fatta!”. Che tristezza! Perciò, per quanto noiosa possa apparire questa etichetta dedicata alla Santa Messa, con alcuni cenni tratti dall’ “Imitazione di Cristo” riguardanti la preparazione alla Santa Messa e ringraziamento, ciò non significa tornare al medioevo, ma sottolineare l’importanza e il rispetto dovuto a nostro Signore e riflettere sulle nostre continue irriverenze nei confronti di Gesù, presente nel Tabernacolo in corpo, sangue, anima e divinità.

La pecorella smarrita


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Dal IV Libro dell’Imitazione di Cristo intitolato appunto “ INCOMINCIANO I CONSIGLI DEVOTI PER LA SANTA COMUNIONE”, troviamo la Parola di Cristo e l’indice dei Capitoli, fra i quali;


“CON QUANTA VENERAZIONE SI DEBBA ACCOGLIERE CRISTO”




(…) "VENITE TUTTI A ME – DICI – VOI CHE SIETE FATICATI E OPPRESSI, ED IO VI RISTORERO’ “(Mt 11,28). Dolce all'orecchio del peccatore, e piena d'intimità, questa parola; una parola con la quale tu, o Signore Dio mio, inviti me, misero e povero, alla comunione del tuo corpo santissimo”.

Quindi come il discepolo “dell’Imitazione di Cristo” dovremmo dire;



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(…) MA CHI SONO IO, O SIGNORE, PER CREDERMI DEGNO DI ACCOSTARMI A TE? GLI IMMENSI CIELI NON TI CONTENGONO, E TU DICI: “VENITE A ME TUTTI”. Che cosa vuol dire una degnazione così misericordiosa, un invito così pieno di amicizia? COME OSERO’ VENIRE, IO CHE SO BENE DI NON AVERE NULLA DI BUONO, PER CUI POSSA CREDERMENE DEGNO? COME TI FARO’ ENTRARE NELLA MIA CASA, IO CHE MOLTE VOLTE HO OFFESO IL TUO VOLTO TANTO BENIGNO? Gli angeli e gli arcangeli ti venerano; ti temono i santi e i beati; e tu dici: "VENITE TUTTI A ME”. SE NON FOSSI TU A DIRLO, O SIGNORE, CHI LO CREDEREBBE; E SE NON FOSSI TU A COMANDARLO, CHI AVREBBE IL CORAGGIO DI AVVICINARSI?

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Lo ho già detto ma ripeto cosa ebbe a dire il santo Curato d’Ars, Patrono dei Sacerdoti:

”…Guardate quanto è buono! Si adatta alla nostra debolezza… Se si fosse manifestato a noi nella sua gloria, non avremmo osato avvicinarlo”.

”il santo Curato d’Ars, Patrono dei Sacerdoti: “… Se avessimo fede, vedremo Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento come gli angeli lo vedono in cielo. Egli è là. Ci aspetta” (…) Nostro Signore è là, nascosto, e aspetta che andiamo a visitarlo e a fargli le nostre richieste…

“Egli sta nel santo tabernacolo come un monaco trappista nella sua cella”

NOTA: ( Il santo curato probabilmente non sapeva che i trappisti non hanno celle ma vivono in comune, e il suo ideale era piuttosto la solitudine dei certosini)


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ECCO, NOE’, UOMO GIUSTO, LAVORO’ CENT’ANNI NELLA COSTRUZIONE DELL’ARCA, PER TROVARE SALVEZZA CON POCHI SUOI; E COME POTRO’ IO, SOLO IN UN’ORA,PREPARARMI A RICEVERE CON RELIGIOSO TIMORE IL COSTRUTTORE DEL MONDO? MOSE’, IL SERVO TUO GRANDE, A TE PARTICOLARMENTE CARO, FECE UN’ARCA CON LEGNI NON SOGGETTI A MARCIRE E LA RIVESTI’ D’ORO PURISSIMO, PER RIPORVI LE TAVOLE DELLA LEGGE;

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4833502#cut (Etichetta 3)


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ED IO, PUTRIDA CREATURA, OSERO’ RICEVERE CON TANTA LEGGEREZZA TE, AUTORE DELLA LEGGE E DATORE DELLA VITA? SALOMONE, IL SAPIENTISSIMO RE D’ISRAELE, COSTRUI’, CON UN LAVORO DI SETTE ANNI, UN TEMPIO GRANDIOSO A LODE DEL TUO NOME;


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NE CELEBRO’ LA DEDICAZIONE CON UNA FESTA DI OTTO GIORNI e con l'offerta di mille vittime pacifiche; e collocò solennemente, tra gioiosi suoni di tromba, l'arca dell'alleanza nel luogo per essa predisposto. E COME TI INTRODURRO’ NELLA MIA CASA, IO, INFELICE, IL PIU’ MISERABILE TRA GLI UOMINI; IO CHE, A STENTO, RIESCO A PASSARE DEVOTAMENTE UNA MEZZ’ORA? E FOSSE ALMENO, UNA VOLTA, UNA MEZZ’ORETTA PASSATA COME SI DEVE!


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“Bossuet osserva che tutta la vita di Cristo è una discesa continua. Dal Cielo scende nel Presepio con Incarnazione; dal Presepio sulla Croce con l’immolazione; Dalla Croce sull’Altare con la Consacrazione; dall’Altare nel nostro cuore con la Comunione per debellare dalla sua roccaforte il suo più fiero avversario, il nostro orgoglio. Spesso senza neppure riuscirvi. Tanto è potente la nostra superbia da ridurre all’impotenza l’Onnipotente!”

Cit: L’umiltà di Padre Colombano Vuilleumier



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(…) CORRONO MOLTI, FINO A LUOGHI LONTANI, PER VEDERE LE RELIQUIE DEI SANTI E STANNO A BOCCA APERTA A SENTIRE LE COSE STAORDINARIE COMPIUTI DAI SANTI STESSI; AMMIRANDO LE GRANDI CHIESE; OSSERVANO E BACIANO LE SACRE OSSA, AVVOLTE IN SETE INTESSUTE D’ORO. MENTRE QUI, ACCANTO A ME, SULL’ALTARE, CI SEI TU, MIO DIO, SANTO DEI SANTI, IL CREATORE DEGLI UOMINI E IL SIGNORE DEGLI ANGELI.


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satana soprattutto cerca staccarci da Maria SS., perché sa che il solo nominare Maria lo sconcerta e lo fuga; perciò può influire persino nelle devozioni, può darci un'effimera fiducia in un Santo, può incamminarci verso anime false o darci un fanatismo sterile per le anime veramente sante; egli è contento quando Maria è sostituita, PREFERIREBBE VEDER CANONIZZATO TUTTO IL MONDO E TUTTO L’INFERNO PUR DI VEDER DIMENTICATA MARIA. Per questo la devozione vera e costante alla Madonna lo sconcerta più di qualunque altra forza spirituale, perché la Madonna ha la missione di schiacciargli il capo. Con Maria, Regina di grazie, satana non può screditare Dio presso di noi, perché Maria è un raggio troppo grande della. divina bontà, è un raggio che fuga ogni tenebra e che ci fa sentire l'amabilità di Dio.

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4831651#cut (Etichetta 2 Le arti del maligno)


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SPESSO E’ LA CURIOSITA’ CHE SPINGE A QUELLE VISITE, UN DESIDERIO DI COSE NUOVE, NON MAI VISTE; MA SE NE RIPORTA SCARSO FRUTTO DI MIGLIORAMENTO INTERIORE, SPECIALMENTE QUANDO IL PEREGRINARE E’ COSI SUPERFICIALE, PRIVO DI UNA VERA CONTRIZIONE. MENTRE QUI, NEL SACRAMENTO DELL’ALTARE, SEI INTERAMENTE PRESENTE TU, MIO DIO, “UOMO CRISTO GESU’ " (1Tm 2,5); QUI SI RICEVE FRUTTO ABBONDANTE DI SALVEZZA ETERNA, OGNI VOLTA CHE TI SI ACCOGLIE DEGNAMENTE E CON DEVOZIONE.


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Non una qualunque superficialità, né la smania curiosa di vedere con i propri occhi, ci porta a questo sacramento, ma una fede sicura, una pia speranza, un sincero amore. O Dio, invisibile creatore del mondo, come è mirabile quello che tu fai con noi; come è soave e misericordioso quello che concedi ai tuoi eletti, ai quali offri te stesso, come cibo nel sacramento. Sacramento che oltrepassa ogni nostra comprensione, trascina in modo del tutto particolare il cuore delle persone devote e infiamma il loro amore. Anche coloro che ti seguono con pia fedeltà, coloro che regolano tutta la loro vita al fine del perfezionamento spirituale, ricevono spesso da questo eccelso sacramento aumento di grazia nella devozione e nell'amore della virtù. MIRABILE E NASCOSTA, QUESTA GRAZIA DEL SACRAMENTO, CHE SOLTANTO I SEGUACI DI CRISTO CONOSCONO,MENTRE NON LA SENTONO COLORO CHE NON HANNO LA FEDE E SONO ASSERVITI AL PECCATO. IN QUESTO SACRAMENTO E’ DATA LA GRAZIA SPIRITUALE, E’ RESTAURATA NELL’ANIMA LA VIRTU’ PERDUTA E TORNA L’INNOCENZA, CHE ERA STATA DETURPATA DAL PECCATO. TANTO GRANDE E’ TALORA QUESTA GRAZIA CHE PER LA PIENEZZA DELLA DEVOZIONE CONFERITA, NON SOLTANTO LO SPIRITO, MA ANCHE IL FRAGILE CORPO SENTE CHE GLI SONO STATE DATE FORZE MAGGIORI.


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“Dal ricevere l’Eucaristia proviene ogni dolcezza ed ogni bene tanto per l’anima che per il corpo”.

“Se sto un giorno senza celebrare e prendere “lo pecoriello” (l’Agnello di Dio), sono afflitto e mi pare di non poter vivevere”.

“Non c’è rimedio più efficaca per placare l’ira di Dio come il santissimo Sacrificio dell’altare”.


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RAMMARICHIAMOCI, DUNQUE, ALTAMENTE CHE TANTA GENTE SI RENDA COSI’ POCO CONTO DI QUESTO MISTERO DI SALVEZZA, LETIZIA DEL CIELO E FONDAMENTO DI TUTTO IL MONDO. CECITA’ E DUREZZA DEL CUORE UMANO, NON CURARSI MAGGIORMENTE DI UN DONO COSI’ GRANDE, O , GODENDONE TUTTI I GIORNI, FINIRE PERSINO COL NON BADARVI!

SE QUESTO SACRAMENTO SANTISSIMO SI CELEBRASSE SOLTANTO IN UN CERTO LUOGO, E FOSSE CONSACRATO DA UN SOLO SACERDOTE IN TUTTO IL MONDO,PENSA DA QUALE DESIDERIO SAREBBERO TUTTI PRESI DI ANDARE IN QUEL LUOGO, A QUEL SACERDOTE, PER VEDER CELEBRARE I DIVINI MISTERI. Ma, ecco, i sacerdoti sono moltissimi, e Cristo viene immolato in molti luoghi; e così quanto più è diffusa nel mondo la sacra comunione, tanto più è manifesta la grazia e la carità di Dio verso l'uomo. Che tu sia ringraziato, o Gesù buono, pastore eterno, che con il tuo corpo prezioso e con il tuo sangue ti sei degnato di ristorare noi poveri ed esuli, invitandoci a ricevere questi misteri con queste parole, uscite dalla tua stessa bocca: "venite tutti a me, voi che siete faticati ed oppressi, ed io vi ristorerò" (Mt 11,28).



NEL SACRAMENTO SI MANIFESTANO ALL'UOMO LA GRANDE BONTA' E L'AMORE DI DIO




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Parola del discepolo

GESU’, PIENO DI DOLCEZZA E DI BENIGNITA’, QUANTA VENERAZINE TI DOBBIAMO, E GRATITUDINE E LODE INCESSANTE, PER IL FATTO CHE RICEVIAMO IL TUO SANTO CORPO, LA CUI GRANDEZZA NESSUNO PUO’ COMPRENDERE PIENAMENTE. MA QUALI SARANNO I MIEI PENSIERI IN QUESTA COMUNIONE CON TE, IN QUESTO AVVICINARMI AL MIO SIGNORE; AL MIO SIGNORE CHE NON RIESCO A VENERARE NELLA MISURA DOVUTA E CHE TUTTAVIA DESIDERO ACCOGLIERE DEVOTAMENTE?



Quale pensiero più opportuno e più salutare di quello di abbassarmi totalmente di fronte a te, esaltando, su di me la tua bontà infinita? Ti glorifico, o mio Dio, e ti esalto in eterno; disprezzo me stesso, sottoponendomi a te, dal profondo della mia pochezza. ECCO, TU SEI IL SANTO DEI SANTI, ED IO UNA SOZZURA DI PECCATI. ECCO, TU TI ABBASSI VERSO DI ME, CHE NON SONO DEGNO NEPPURE DI RIVOLGERTI LO SGUARDO. ECCO, TU VIENI A ME, VUOI STARE CON ME, VUOI STARE CON ME, MI INVITI AL TUO BANCHETTO; TU MI VUOI DARE IL CIBO CELESTE, mi vuoi dare da mangiare il pane degli angeli: nient'altro, veramente, che te stesso, "pane vivo, che sei disceso dal cielo e dai la vita al mondo (Gv 6,33.51). Se consideriamo da dove parte questo amore, quale degnazione ci appare; quanto profondi ringraziamenti e quante lodi ti si debbono!


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(…) Proprio nel Giovedi santo, durante l’Ultima Cena, si manifesta cosa vuol dire: “AMO’ SINO ALLA FINE”.
GIUSTAMENTE, infatti, pensiamo che amare sino alla fine SIGNIFICHI FINO ALLA MORTE, SINO ALL’ULTIMO RESPIRO.

Tuttavia, l’Ultima Cena CI MOSTRA CHE, PER GESU’, “SINO ALLA FINE” SIGNIFICA AL DI LA’ DELL’ULTIMO RESPIRO”. AL DI LA’ DELLA MORTE. TALE E’ APPUNTO, IL SIGNIFICATO DELL’EUCARESTIA. LA MORTE NON E’ LA SUA FINE, MA IL SUO INIZIO. (…)



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(…) RALLEGRATI, ANIMA MIA, E RENDI GRAZIE A DIO PER UN DONO COSI’ SUBLIME, PER UN CONFORTO COSI’ STRAORDINARIO, LASCIATO A TE IN QUESTA VALLE DI LACRIME. In verità, ogni qualvolta medito questo mistero e ricevi il corpo di Cristo, lavori alla tua redenzione e ti rendi partecipe di tutti i meriti di Cristo. Mai non viene meno, infatti, l'amore di Cristo; né si esaurisce la grandezza della sua intercessione. E' dunque con animo sempre rinnovato che ti devi disporre a questo Sacramento; è con attenta riflessione che devi meditare il mistero della salvezza. E QUANDO CELEBRI LA MESSA, O L’ASCOLTI, CIO’ DEVE APPARIRTI UN FATTO COSI’ GRANDE, COSI’ STRAORDINARIO E COSI’ PIENO DI GIOIA, COME SE, IN QUELLO STESSO GIORNO, SCENDENDO NEL SENO DELLA VERGINE, CRISTO SI FACESSE UOMO, PATISSE E MORISSE PENDENDO DALLA CROCE.


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“Io una volta fui crocifisso e morij per il genere umano, ma per te sempre sono disposto a morire.Una volta fui bambino, ma sono anco in questo stato medesimo in ogni tempo per amore.DUNQUE , CHI MI CONTEMPLA BAMBINO,BAMBINO MI TROVA; CHI CROCIFISSO, PUR CROCEFISSO MI TROVA, CHI FLAGELLATO O IN ALTRA FORMA MI CONSIDERA, PUR NEL MEDESIMO STATO E FORMA MI RITROVA, PERCHE’ TALE E’ IL MIO AMORE DI ESSERE SEMPRE IN QUELLO STATO NEL QUALE L’UOMO MI DESIDERA E MI CONTEMPLA.

Cit: “dai tre diari dell’Abate Rosmi e da appunti personali per la meditazione”.


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Oh!, meravigliosa degnazione della tua misericordia verso di noi, che tu, Signore Dio, creatore e vivificatore di tutti gli spiriti celesti, ti abbassi a venire in questa anima poveretta, saziando la sua fame con la tua divinità e insieme con la tua umanità. Felice quello spirito, beata quell'anima che merita di ricevere devotamente te, Signore e Dio, colmandosi in tal modo di gioia interiore. Quale grande signore essa accoglie; quale amato ospite, qual piacevole compagno riceve; quale fedele amico accetta; quale nobile e bello sposo essa abbraccia, degno di amore più di ogni persona cara e di ogni cosa che si possa desiderare. Tacciano dinanzi a te, o dolcissimo mio diletto, il cielo e la terra, con tutte le loro bellezze; giacché dalla degnazione della tua munificenza cielo e terra ricevono quanto hanno di grande e di nobile, pur non arrivando essi alla grandezza del tuo nome, "immenso nella sua sapienza" (Sal 146,5).


MOLTI SONO I BENEFICI CONCESSI A COLORO CHE SI COMUNICANO DEVOTAMENTE




https://lalanterna.blogfree.net/?t=4863505#cut (Etichetta 6 Dio si Chiesa no )


Parola del discepolo

Signore Dio mio, "con la dolcezza delle tue benedizioni" (Sal 20,4) vieni in soccorso a me, tuo servo, affinché io possa accostarmi degnamente e devotamente al tuo grande sacramento. Muovi il mio cuore verso di te e scuotimi dal mio grande torpore. "Vieni a me con la tua forza salvatrice" (Sal 105,4), cosicché io possa gustare in ispirito la tua dolcezza, insita tutta in questo sacramento, quasi sua fonte. Apri i miei occhi, cosicché io possa intravvedere un così grande mistero; dammi la forza di credere in esso, con fede sicura. TUTTO CIO’ E’ INFATTI OPERA DELLE TUE MANI, NON OPERA DELL’UOMO. LA TUA ISTITUZIONE, NON E’ INVENZIONE UMANA QUINDI NON VI E’ ALCUNO CHE POSSA DA SE’ SOLO COMPRENDERE PIENAMENTE QUESTE COSE, CHE SUPERANO L’INTELLIGENZA DEGLI ANGELI.



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Ed io, indegno peccatore, polvere e cenere, come potrò mai sondare e comprendere, un così profondo e santo mistero? O Signore, nella semplicità del mio cuore, in pienezza e sicurezza di fede e in adesione al tuo comando, mi accosto a te con sentimenti di speranza e di devozione: credo veramente che tu sia presente qui nel Sacramento, Dio e uomo. Tu vuoi che io ti accolga in me, in unione d'amore. Perciò domando alla tua clemenza ed imploro il dono di questa grazia speciale, di essere totalmente immedesimato in te, in sovrabbondanza d'amore e di non più ricercare altra consolazione. Giacché questo Sacramento, così alto e prezioso, è salvezza dell'anima e del corpo e rimedio ad ogni infermità dello spirito.
Per mezzo di questo Sacramento vengono curati i miei vizi; le passioni sono frenate; le tentazioni sono sconfitte o almeno diminuite; viene aumentata la grazia, rafforzata la virtù cui si è posto mano, rinsaldata la fede, rinvigorita la speranza e l'amore fatto più ardente e più grande.



O mio Dio, "tu che innalzi l'anima mia" (Sal 53,6), e ripari all'umana fragilità con il dono di ogni consolazione interiore, tu hai concesso e ancora spesso concedi nel Sacramento grandi benefici ai tuoi diletti che devotamente si comunicano. Tu infondi in essi grande conforto nelle varie tribolazioni, innalzandoli dal fondo della loro prostrazione alla speranza del tuo aiuto; tu li ricrei interiormente e li fai risplendere con una grazia rinnovata. Così, mentre prima della Comunione si sentivano angosciati e privi d'amore, poi, ristorati dal cibo e dalla bevanda celeste, si trovano trasformati e migliori. E questo tu fai generosamente con i tuoi eletti, affinché essi conoscano in verità, ed esperimentino chiaramente, quanto siano deboli per se stessi e quale bontà e grazia ottengano da te. Giacché, per se stessi, sono freddi, duri e mancanti di devozione; invece, per tuo dono, sono fatti degni di essere fervorosi, alacri e pieni di devozione.


CHI MAI, ESSENDOSI ACCOSTATO UMILMENTE ALLA FONTE STESSA DELLA SOAVITA’, NON RIPORTA ANCHE SOLO UN POCO DI DOLCEZZA; CHI MAI, STANDO ACCANTO A UN GRANDE FUOCO, NON NE RISENTE UN PO’ DI CALORE? ORA TU SEI LA FONTE SEMPRE PIENA, STRABOCCANTE; TU SEI IL FUOCO, CHE MAI NON SI ESTINGUE. Perciò, anche se non posso attingere alla pienezza di questa fonte e bere a sazietà, metterò ugualmente la bocca all'orlo della celeste cannella, per prendere almeno una piccola goccia, a saziare la mia sete, onde non inaridire del tutto. Anche se non posso essere ancora nella pienezza della beatitudine celeste, né posso essere ardente come un cherubino o un serafino, mi sforzerò tuttavia di perseverare nella devozione e di predisporre l'anima mia ad impadronirsi di una, sia pur piccola, fiamma del divino incendio, nutrendosi umilmente al sacramento della salvezza.


A QUELLO CHE MI MANCA, SUPPLISCI TU, CON BENIGNITA’ E MISERICORDIA, O BUON GESU’, SALVATORE SANTISSIMO; TU CHE TI SEI DEGNATO DI CHIAMARE TUTTI A TE, DICENDO: “VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI ED OPPRESSI, ED IO VI RISTORERO’” (Mt 11,28). In verità io mi affatico, e suda il mio volto; il mio cuore è tormentato da sofferenze interiori; sono oppresso dai peccati, legato e schiacciato da molte passioni perverse. "E non c'è nessuno che possa aiutarmi" (Sal 21,12), non c'è nessuno "che possa liberarmi e soccorrermi" (Sal 7,3), all'infuori di te, "Dio mio salvatore" (Sal 24,5), al quale affido me stesso e ogni mia cosa, perché tu mi custodisca e mi conduca alla vita eterna. Accettami a lode e gloria del tuo nome; tu che hai apprestato il tuo corpo e il tuo sangue quale cibo e bevanda. O "Signore Dio, mia salvezza" (Sal 26,9), fa' che nella dimestichezza del tuo mistero s'accresca lo slancio della mia devozione.


GRANDEZZA DEL SACRAMENTO E CONDIZIONE DEL SACERDOTE




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Parola del Diletto

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4911444#cut (Etichetta A0 Il sacerdote in pillole)

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4875300#cut (Etichetta 7 Il Papa)

ANCHE SE TU AVESSI LA PUREZZA DEGLI ANGELI E LA SANTITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA, NON SARESTI DEGNO DI RICEVERE O ANCHE SOLO DI TOCCARE QUESTO SACRAMENTO. Non dipende infatti dai meriti degli uomini che si consacri e si tocchi il sacramento di Cristo, e ci si nutra del pane degli angeli. GRANDE E’ L’UFFICIO, GRANDE LA DIGNITA’ DEI SACERDOTI, AI QUALI E’ DATO QUELLO CHE NON E’ CONCESSO AGLI ANGELI; GIACCHE’ SOLTANTO I SACERDOTI, ORDINATI REGOLARMENTE NELLA CHIESA, HANNO IL POTERE DI CELEBRARE E DI CONSACRARE IL CORPO DI CRISTO. Il sacerdote, invero, è servo di Dio: si vale della parola di Dio, per comando e istituzione di Dio. Nel sacramento, attore primo, invisibilmente operante, è Dio, al quale è sottoposta ogni cosa, secondo il suo volere, in obbedienza al suo comando. In questo sublime sacramento, devi dunque credere più a Dio onnipotente che ai tuoi sensi o ad alcun segno visibile; a questa realtà, istituita da Dio, ti devi accostare con reverenza e con timore. "RIFLETTI SU TE STESSO” E CONSIDERA DI CHI SEI STATO FATTO MINISTRO, CON L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DA PARTE DEL VESCOVO (1Tm 4,16.14). Ecco, sei stato fatto sacerdote e consacrato per celebrare. Vedi, dunque, di offrire il sacrificio a Dio con fede, con devozione, e al tempo conveniente; vedi di offrire te stesso, irreprensibile. NON SI E’ FATTO PIU’ LEGGERO IL TUO CARICO; ANZI SEI ORMAI LEGATO DA UN PIU’ STRETTO VINCOLO DI DISCIPLINA E SEI TENUTO A UNA MAGGIORE PERFEZIONE DI SANTITA’.



IL SACERDOTE DEVE ESSERE ORNATO DI OGNI VIRTU’ E OFFRIRE AGLI ALTRI L’ESEMPIO DI UNA VITA SANTA; ABITUALE SUO RAPPORTO NON SIA CON LA GENTE VOLGARE SECONDO MODI CONSUETI A QUESTO MONDO, MA CON GLI ANGELI IN CIELO O CON LA GENTE SANTA,IN TERRA. Il sacerdote, rivestito delle sacre vesti, fa le veci di Cristo, supplichevolmente e umilmente pregando Iddio per sé e per tutto il popolo. EGLI PORTA, DAVANTI E DIETRO, IL SEGNO DELLA CROCE DEL SIGNORE, PERCHE’ ABBIA COSTANTE RICORDO DELLA PASSIONE DI CRISTO; DAVANTI, SULLA CASULA, PORTA LA CROCE, PERCHE’ GUARDI ATTENTAMENTE A QUELLE CHE SONO LE ORME DI CRISTO, E ABBIA CURA DI SEGUIRLA CON FERVORE; DIETRO PURE E’ PURE SEGNATO DALLA CROCE, PERCHE’ SAPPIA SOPPORTARE CON DOLCEZZA OGNI CONTRARIETA’ CHE GLI VENGA DA ALTRI.


PORTA DAVANTI LA CROCE, PERCHE’ PIANGA I PROPRI PECCATI; E LA PORTA ANCHE DIETRO, PERCHE’ PIANGA COMPASSIONEVOLMENTE ANCHE I PECCATI COMMESSI DA ALTRI, E SAPPIA DI ESSERE STATO POSTO TRA DIO E IL PECCATORE, NON LASCIANDOSI ILLANGUIDIRE NELLA PREGHIERA E NELL’OFFERTA, FIN CHE NON SIA FATTO DEGNO DI OTTENERE GRAZIA E MISERICORDIA. Con la celebrazione, il sacerdote rende onore a Dio, fa lieti gli angeli, dà motivo di edificazione ai fedeli, aiuta i vivi, appresta pace ai defunti e fa di se stesso il dispensatore di tutti i benefici divini.


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Raccomandandosi a Bonaventura Clavero, eletto Vescovo di Potenza nel 1646;

“(...) Quando sarai arrivato al tuo vescovato e sarai incontrato con solennità, come suol farsi, e tu alza gli occhi al cielo ricordandoti che Gesù Cristo anch’egli entrò con molta solennità nella città di Gerusalem, ma poco doppo fu condotto alla morte della croce per i peccati degli uomini.Così tieni a mente che hai da render conto stretto delle anime che sono nella tua città; Laonde quando giunto sarai alle tue stanze, che ti vedrai solo, bagia la terra e dimanda aiuto al sommo Dio a fine di ben governare l’anime che ti ha commesso, sapendo che Gesù Cristo, subito nato, si manifestò alli pastori, laonde non mancarà di darti lume e le forze necessarie.

Similmente gli diceva: quando sarai vestito degli abiti sacri per fare solenne sacrificio della Messa, ricordati che quelle sacre vesti furono prima poste a Gesù Cristo per scherno, per vilipendio, e li cingoli per legami. Quello adunque che la Maestà Sua si contentò di ricevere in sé in suo vilipendio, ha dato alli prelati per ornamento, a fine che non si scordino della di lui santissima Passione et infinita carità”.



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L'ESAME DI COSCIENZA E IL PROPOSITO DI CORREGGERSI




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SOPRA OGNI COSA è necessario che il sacerdote di Dio si appresti a celebrare, a toccare e a mangiare questo sacramento con somma umiltà di cuore e supplice reverenza, con piena fede e devota intenzione di dare gloria a Dio. ESAMINA ATTENTAMENTE LA TUA COSCIENZA; rendila, per quanto ti è possibile, pura e luminosa per mezzo del sincero pentimento e dell'umile confessione dei tuoi peccati, COSICCHE’ NULLA DI GRAVE TU ABBIA, O SAPPIA DI AVERE, che ti sia di rimprovero e ti impedisca di accedere liberamente al Sacramento. ABBI DISPIACERE DI TUTTI I TUOI PECCATI IN GENERALE; e maggiormente, in particolare, abbi dolere e pianto per le tue colpe di ogni giorno. Se poi ne hai il tempo, confessa a Dio, nel segreto del tuo cuore, tutte le miserie delle tue passioni.


PIANGI E TI RINCRESCA DI ESSERE ANCORA COSI’ LEGATO ALLA CARNE E AL MONDO; così poco mortificato di fronte alle passioni e così pieno di impulsi di concupiscenza; così poco vigilante su ciò che percepiscono di fuori i sensi, così spesso perduto dietro a vane fantasie; così fortemente inclinato verso le cose esteriori e così poco attento a ciò che è dentro di noi; così facile al riso e alla dissipazione e così restio al pianto e alla compunzione; così pronto alla rilassatezza e alle comodità materiali, così pigro, invece, al rigore e al fervore; così avido di udire o vedere cose nuove e belle, e così lento ad abbracciare ciò che è basso e spregevole; così smanioso di molto possedere e così tenace nel tenere per te; così sconsiderato nel parlare e così incapace di tacere; così disordinato nella condotta e così avventato nell'agire; così profuso nel cibo; così sordo alla parola di Dio; così sollecito al riposo e così tardo al lavoro; così attento alle chiacchiere, così pieno di sonno nelle sacre veglie, compiute distrattamente affrettandone col desiderio la fine; così negligente nell'adempiere alle Ore, così tiepido nella celebrazione della Messa, così arido nella Comunione; così facilmente distratto, così di rado pienamente raccolto in te stesso; così subitamente mosso all'ira, così facile a far dispiacere agli altri; così proclive a giudicare, così severo nell'accusare; così gioioso quando le cose ti vanno bene e così poco forte nelle avversità; così facile nel proporti di fare molte cose buone, ma capace, invece, di realizzarne ben poche.


CONFESSATI E DEPLORATI, CON DOLORE E CON GRANDE AMAREZZA PER LA TUA FRAGILITA’, questi e gli altri tuoi difetti, fa' il fermo proponimento di correggere per sempre la tua vita e di progredire maggiormente. Dopo di che, rimettendo a me completamente ogni tua volontà, offri te stesso sull'altare del tuo cuore, a gloria del mio nome, sacrificio perpetuo, affidando a me con fede il tuo corpo e la tua anima; cosicché tu ottenga di accostarti degnamente ad offrire a Dio la Messa e a mangiare il sacramento del mio corpo, per la tua salvezza. Non v'è dono più appropriato; non v'è altro modo per riscattare e cancellare pienamente i peccati, all'infuori della totale e perfetta offerta di se stessi a Dio, nella Messa e nella Comunione, insieme con l'offerta del corpo di Cristo. Se uno farà tutto quanto gli è possibile e si pentirà veramente, ogni volta che verrà a me per ottenere il perdono e la grazia, "IO VIVO, DICE IL SIGNORE, E NON VOGLIO LA MORTE DEL PECCATORE, MA CHE SI CONVERTA E VIVA” (Ez 33,11): "GIACCHE’ PIU’ NON MI RICORDERO’ DEI SUOI PECCATI" (Eb 10,17), ma tutti gli saranno rimessi.


L'OFFERTA DI CRISTO SULLA CROCE E LA DONAZIONE DI NOI STESSI




https://lalanterna.blogfree.net/?t=4846325#cut (Etichetta 5C Gesù è Dio , la Passione)


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Parola del Diletto

CON LE BRACCIA STESE SULLA CROCE, TUTTO NUDO IL CORPO, IO OFFERSI LIBERAMENTE ME STESSO A DIO PADRE, PER I TUOI PECCATI, COSICCHE’ NULLA FOSSE IN ME CHE NON SI TRASFORMARSE IN SACRIFICIO, PER PLACARE IDDIO. Allo stesso modo anche tu devi offrire a me volontariamente te stesso, con tutte le tue forze e con tutto il tuo slancio, dal più profondo del cuore, in oblazione pura e santa. Che cosa posso io desiderare da te più di questo, che tu cerchi di offrirti a me interamente? Qualunque cosa tu mi dia, fuor che te stesso, l'ho per un nulla, perché io non cerco il tuo dono, ma te. Come non ti basterebbe avere tutto, all'infuori di me, così neppure a me potrebbe piacere qualunque cosa tu mi dessi, senza l'offerta di te. Offriti a me; da te stesso totalmente a Dio: così l'oblazione sarà gradita. Ecco, io mi offersi tutto al Padre, per te; diedi persino tutto il mio corpo e il mio sangue in cibo, perché io potessi essere tutto tuo e perché tu fossi sempre con me. Se tu, invece, resterai chiuso in te, senza offrire volontariamente te stesso secondo la mia volontà, l'offerta non sarebbe piena e la nostra unione non sarebbe perfetta. Perché, se vuoi giungere alla vera libertà e avere la mia grazia, ogni tuo atto deve essere preceduto dalla piena offerta di te stesso nelle mani di Dio. Proprio per questo sono così pochi coloro che raggiungono la luce e l'interiore libertà, perché non sanno rinnegare totalmente se stessi. IMMUTABILI SONO LE MIE PAROLE: SE UNO NON AVRA’ RINUNCIATO A “TUTTO, NON POTRA’ ESSERE MIO DISCEPOLO”, (Lc 14,33). TU, DUNQUE, SE VUOI ESSERE MIO DISCEPOLO, OFFRITI A ME CON TUTTO IL CUORE.



OFFRIRE NOI STESSI A DIO, CON TUTTO QUELLO CHE E' IN NOI, PREGANDO PER TUTTI




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Parola del discepolo

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4816272#cut (Etichetta 1 )


(…) TUE SONO LE COSE, O SIGNORE, QUELLE DEL CIELO E QUELLE DELLA TERRA: A TE VOGLIO, LIBERAMENTE, OFFRIRE ME STESSO E RESTARE TUO PER SEMPRE. O Signore, con cuore sincero, oggi io mi dono a te in perpetuo servizio, in obbedienza e in sacrificio di lode perenne. Accettami, insieme con questa offerta santa del tuo corpo prezioso, che io - alla presenza e con l'assistenza invisibile degli angeli - ora ti faccio, per la mia salvezza e per la salvezza di tutto il popolo, O SIGNORE, SULL’ALTARE DELLA TUA ESPIAZIONE OFFRO A TE TUTTI I MIEI PECCATI E LE COLPE COMMESSE AL COSPETTO TUO E DEI TUOI ANGELI, DAL GIORNO IN CUI FUI CAPACE DI PECCARE FINO AD OGGI; affinché tutto tu accenda e consumi nel fuoco del tuo amore, cancellando ogni macchia dei miei peccati; affinché tu purifichi la mia coscienza da ogni colpa; affinché tu mi ridia la tua grazia, che ho perduta col peccato, TUTTO PERDONANDO E MISERICORDIOSAMENTE ACCOGLIENDOMI NEL BACIO DELLA PACE. CHE POSSO IO FARE PER I MIEI PECCATI, SE NON CONFESSARLI UMILMENTE NEL PIANTO E PREGARE SENZA POSA PER AVERE LA TUA INTERCESSIONE? Ti scongiuro, dammi benevolo ascolto, mentre mi pongo dinanzi a te, o mio Dio. Grande disgusto io provo per tutti i miei peccati; non voglio più commetterne, anzi di essi mi dolgo e mi dorrò per tutta la vita, pronto a fare penitenza e, per quanto io possa, a pagare per essi. Rimetti, o Signore, rimetti i miei peccati, per il tuo santo nome: salva l'anima mia, che tu hai redenta con il tuo sangue prezioso. ECCO, IO MI AFFIDO ALLA TUA MISERICORDIA; MI METTO NELLE TUE MANI. OPERA TU CON ME SECONDO LA TUA BONTA’, NON SECONDO LA MIA PERFIDIA E LA MIA INIQUITA’.



ANCHE TUTTO QUELLO CHE HO DI BUONO, PER QUANTO SIA MOLTO POCO E IMPERFETTO, LO OFFRO A TE, AFFINCHE’ TU LO PERFEZIONI E LO SANTIFICHI; AFFINCHE’ TI SIA GRADITO E TU VOGLIA ACCETTARLO, ACCRESCENDONE IL VALORE; affinché tu voglia portarmi - inoperoso e inutile piccolo uomo, qual sono - a un termine beato e glorioso.


OFFRO PARIMENTI A TE TUTTI I BUONI DESIDERI DELLE PERSONE DEVOTE E LE NECESSITA’ DEI PARENTI E DEGLI AMICI, DEI FRATELLI E DELLE SORELLE, DI TUTTI I MIEI CARI E DI COLORO CHE, PER AMOR TUO, FECERO DEL BENE A ME O AD ALTRI; INFINE DI TUTTE LE PERSONE- QUELLE ANCORA IN VITA E QUELLE CHE HANNO GIA’ LASCIATO QUESTO MONDO – CHE DA ME DESIDERARONO E CHIESERO PREGHIERE E SANTE MESSE, PER LORO E PER TUTTI I LORO CARI. Che tutti sentano venire sopra di sé l'aiuto della tua grazia, l'abbondanza della consolazione, la protezione dai pericoli, la liberazione dalle pene! Che tutti, liberati da ogni male, ti rendano in letizia grazie solenni.


ANCORA, E IN MODO SPECIALE, TI OFFRO PREGHIERE E SACRIFICI DI ESPIAZIONE PER QUELLI CHE MI HANNO FATTO QUALCHE TORTO, MI HANNO CAGIONATO DOLORE, MI HANNO CALUNNIATO O RECATO DANNO, MI HANNO MESSO IN DIFFICOLTA’; E ANCHE PER TUTTI QUELLI AI QUALI IO HO DATO TALORA MOTIVO DI TRISTEZZA E DI TURBAMENTO, DI DOLORE O DI SCANDALO, CON PAROLE O CON FATTI CONSCIAMENTE OPPURE NO, AFFINCHE’ TU PERDONI PARIMENTI A TUTTI NOI I NOSTRI PECCATI E LE OFFESE VICENDEVOLI. O Signore, strappa dai nostri cuori ogni sospetto, ogni sdegno, ogni collera, ogni contesa e tutto ciò che possa ferire la carità e affievolire l'amore fraterno. Abbi compassione, o Signore, di noi che imploriamo la tua misericordia; concedi la tua grazia a noi che ne abbiamo bisogno; fa che noi siamo fatti degni di godere della tua grazia e che possiamo avanzare verso la vita eterna.


LA SANTA COMUNIONE NON VA TRALASCIATA CON LEGGEREZZA




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Voce del Diletto

https://lalanterna.blogfree.net/?t=4831651#cut (Etichetta 2 Le arti del maligno)

A QUESTA SORGENTE DELLA GRAZIA E DELLA MISERICORDIA DIVINA, A QUESTA SORGENTE DELLA BONTA’ E DI OGNI PUREZZA DEVI RICORRERE FREQUENTEMENTE, FINO A CHE TU NON RIESCA A GUARIRE DALLE TUE PASSIONI E DAI TUOI VIZI; FINO A CHE TU NON OTTENGA DI ESSERE PIU’ FORTE E PIU’ VIGILANTE CONTRO TUTTE CONTRO TUTTE LE TENTAZIONI E GLI INGANNI DEL DIAVOLO.



QUESTI, IL NEMICO, BEN SAPENDO QUALE SIA IL BENEFICIO E IL RIMEDIO GRANDE INSITO NELLA SANTA COMUNIONE, TENTA IN OGNI MODO E IN OGNI MOMENTO DI OSTACOLARE, PER QUANTO PUO’, LE ANIME FEDELI E DEVOTE, DISTOGLIENDOLE DA ESSA. TALUNI, INFATTI, QUANDO VOGLIONO PREPARARSI ALLA SANTA COMUNIONE, SUBISCONO I PIU’ FORTI ASSALTI DEL DEMONIO. LO SPIRITO DEL MALE – COME E’ DETTO NEL LIBRO DI GIOBBE (1,6; 2,1)-


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VIENE IN MEZZO AI FIGLI DI DIO, PER TURBARLI, CON LA CONSUETA PERFIDIA, E PER RENDERLI TROPPO TIMOROSI E PERPLESSI, FINCHE’ NON ABBIA AFFIEVOLITO IL LORO SLANCIO O ABBIA LORO SRAPPATO, DI FORZA, LA FEDE: NELLA SPERANZA CHE ESSI LASCINO DEL TUTTO LA COMUNIONE O VI SI ACCOSTINO CON POCO FERVORE. MA NON CI SI DEVE CURARE PER NULLA DELLE SUE ASTUZIE E DELLE SUE SUGGESTIONI, PER QUANTO TURPI E TERRORIZZANTI, SU DI LUI BISOGNA RITORCERE LA IMMAGINAZIONI CHE PROVENGONO DA LUI.


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VA DISPREZZATO E DERISO QUEL MISERABILE. PER QUANTI ASSALTI EGLI COMPIA E PER QUANTE AGITAZIONI SUSCITI, LA SANTA COMUNIONE NON DEVE ESSERE TRALASCIATA. TALORA AVVIENE CHE SIANO DI OSTACOLO ALLA COMUNIONE PERSINO UNA ECCESSIVA PREOCCUPAZIONE DI ESSERE SUFFICIENTEMENTE DEVOTI E UNA CERTA ANGUSTIA DUBBIOSA SUL CONFESSARSI. MA TU AGISCI SECONDO IL CONSIGLIO DEI SAGGI, TRALASCIANDO ANSIE E SCRUPOLI, CHE COSTITUISCONO IMPEDIMENTO ALLA GRAZIA DIVINA E DISTRUGGONO LO SPIRITO DI DEVOZIONE. NON LASCIARE LA SANTA COMUNIONE, PER OGNI PICCOLA DIFFICOLTA’ O STANCHEZZA. MA VA SUBITO A CONFESSARTI E PERDONA DI CUORE AGLI ALTRI OGNI OFFESA RICEVUTA; CHE SE TU HAI OFFESO QUALCUNO E CHIEDI UMILMENTE SCUSA, IL SIGNORE PRONTAMENTE AVRA’ MISERICORDIA DI TE (…)


COLUI CHE SI APPRESTA A COMUNICARSI CON CRISTO VI SI DEVE PREPARARE CON SCRUPOLOSA DILIGENZA




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Voce del Diletto


IO SONO COLUI CHE AMA LA PUREZZA; IO SONO COLUI CHE DONA OGNI SANTITA’. IO CERCO UN CUORE PURO: LA’ E’ IL LUOGO DEL MIO SO. Allestisci e "apparecchia per me un'ampia sala ove cenare (Mc 14,15; Lc 22,12), e farò la Pasqua presso di te con i miei discepoli". SE VUOI CHE VENGA A TE E RIMANGA PRESSO DI TE, ESPELLI “ IL VECCHIO FERMENTO" (1Cor 5,7) E PURIFICA LA DIMORA DEL TUO CUORE. CACCIA FUORI TUTTO IL MONDO E TUTTO IL DISORDINE DELLE PASSIONI; STA “COME PASSERO SOLITARIO SUL TETTO” (Sal 101,8)



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e ripensa, con amarezza di cuore, ai tuoi peccati. Invero, colui che ama prepara al suo caro, da cui è amato, il luogo migliore e più bello: di qui si conosce l'amorosa disposizione di chi riceve il suo diletto. SAPPI TUTTAVIA CHE, PER QUESTA PREPARAZIONE – ANCHE SE DURASSE UN INTERO ANNO E TU NON AVESSI ALTRO IN MENTE- NON POTRESTI MAI FARE ABBASTANZA CON LE TUE SOLE FORZE. E' SOLTANTO PER MIA BENEVOLENZA E PER MIA GRAZIA, CHE TI VIENE CONCESSO DI ACCOSTARTI ALLA MENSA: COME SE UN POVERETTO FOSSE CHIAMATO AL BANCHETTO DI UN RICCO E NON AVESSE ALTRO MODO PER RIPAGARE QUEL BENEFICIO CHE FARSI PICCOLO E RENDERE GRAZIE. FA’ DUNQUE TUTTO QUELLO CHE STA IN TE; FALLO CON ATTENZIONE, NON PER ABITUDINE, NON PER COSTRIZIONE.


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IL CORPO DEL TUO DILETTO SIGNORE DIO, CHE SI DEGNA DI VENIRE A TE, ACCOGLILO CON TIMORE, CON VENERAZIONE, CON AMORE. SONO IO AD AVERTI CHIAMATO; SONO IO AD AVER COMANDATO CHE COSI’ FOSSE FATTO; SARO’ IO A SUPPLIRE A QUEL CHE TI MANCA. VIENI ED ACCOGLIMI. SE TI CONCEDO LA GRAZIA DELLA DEVOZIONE, CHE TU NE SIA GRATO AL TUO DIO; TE LA CONCEDO, NON GIA’ PER IL FATTO CHE TU NE SIA DEGNO, MA PERCHE’ HO AVUTO MISERICORDIA DI TE. Se non hai questa devozione, e ti senti piuttosto arido, insisti nella preghiera, piangi e bussa, senza smettere finché non avrai meritato di ricevere almeno una briciola o una goccia della grazia di salvezza. SEI TU CHE HAI BISOGNO DI ME, NON IO DI TE. Sono io che vengo a santificare te e a farti migliore, non sei tu che vieni a dare santità a me. Tu vieni per ricevere da me la santità, nell'unione con me; per ricevere nuova grazia, nel rinnovato, ardente desiderio di purificazione. "Non disprezzare questa grazia" (1Tm 4,14); prepara invece il tuo cuore con ogni cura e fa' entrare in te il tuo diletto.


Ancora, occorre, non solo che tu ti disponga a pietà, avanti la Comunione, ma anche che tu ti conservi in essa, con ogni cura, dopo aver ricevuto il Sacramento. LA VIGILANZA DI POI NON DEVE ESSERE INFERIORE ALLA DEVOTA PREPARAZIONE DI PRIMA; CHE’ TALE ATTENTA VIGILANZA NON DEVE ESSERE INFERIORE ALLA DEVOTA PREPARAZIONE DI PRIMA; CHE TALE ATTENTA VIGILANZA E’ A SUA VOLTA LA MIGIORE PREPARAZIONE PER OTTENERE UNA GRAZIA PIU’ GRANDE. Taluno diventa assai mal disposto, proprio per essersi subito abbandonato a consolazioni esteriori. Guardati dal molto parlare; tieniti appartato, a godere del tuo Dio. E' lui che tu possiedi; neppure il mondo intero te lo potrà togliere. Io sono colui al quale devi darti interamente, così che tu non viva più in te, ma in me, fuori da ogni affanno.


L'ARDENTE BRAMA DEL CORPO DI CRISTO IN ALCUNI DEVOTI




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Parola del discepolo

"QUANTO E’ GRANDE, O SIGNORE, LA RICCHEZZA DELLA TUA BONTA’, RISERVATA A COLORO CHE TI TEMONO” (Sal 30,20). O Signore, quando penso a certe anime devote, che si accostano al tuo Sacramento con grandissima devozione ed amore, spesso mi sento in colpa ed arrossisco. Al tuo altare e alla mensa della santa Comunione io vengo infatti con tanta tiepidezza e freddezza, restando così arido e senza slancio del cuore, non totalmente infiammato dinanzi a te, o mio Dio, e non così fortemente attratto d'amore verso di te, come lo furono molte anime devote. Nel loro grande desiderio della Comunione e nel palpitante loro amore, queste anime devote non potevano trattenersi dal pianto; con la bocca del cuore, e insieme con quella del corpo, anelavano dal profondo a te, fonte viva, non potendo calmare o saziare la propria sete in altro modo che ricevendo il tuo corpo, con piena letizia e con spirituale avidità. Veramente ardente, la loro fede; tale da costituire essa stessa motivo di prova della tua presenza. Questi devoti riconoscono davvero il loro Signore nello spezzare il pane, e il loro cuore arde tutto per quel Gesù, che sta camminando con loro (Lc 24,30s). Da me sono spesso ben lontani un tale slancio devoto, un amore così ardente.



USAMI MISERICORDIA,O BUON GESU’, DOLCE E BENIGNO. Al poveretto tuo, che va implorando, concedi di sentire, almeno qualche volta, nella santa Comunione, un poco dell'impeto amoroso del tuo cuore; così si irrobustirà la mia fede, si dilaterà la speranza nella tua bontà, e in me non verrà mai meno un amore che già arde pienamente e che ha potuto gustare la manna del cielo. BEN PUO’ LA TUA MISERICORDIA CONCEDERMI ALMENO LA GRAZIA DEL DESIDERIO E VENIRE A ME DONANDOMI ARDORE E SPIRITO, FINCHE’ NON GIUNGA IL GIORNO DA TE STABILITO. In verità, benché io non sia acceso da una brama così grande come quella delle persone particolarmente a te devote, TUTTAVIA SENTO, PER GRAZIA SUA, DI DESIDERARE QUEL DESIDERIO, GRANDE E ARDENTE; PREGO E SOSPIRO DI ESSERE UNITO A TUTTI COLORO CHE TI AMANO CON FERVORE E DI ESSERE CONSIDERATO DELLA LORO SANTA SCHIERA.


UMILTA' E RINNEGAMENTO DI SE', MEZZI PER OTTENERE LA GRAZIA DELLA DEVOZIONE




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Parola del Diletto

La grazia della devozione devi cercarla senza posa, chiederla con gran desiderio, aspettarla con fiduciosa pazienza; devi riceverla con gratitudine e umilmente conservarla; con essa devi diligentemente operare; devi poi rimetterti a Dio per il tempo e il modo di questa visita dall'alto. Quando dentro di te non senti alcuna devozione, o ne senti ben poca, ti devi fare particolarmente umile, ma senza abbatterti troppo, senza rattristarti oltre misura. Quello che per lungo tempo non aveva concesso, spesso Dio lo concede in un breve istante; quello che al principio della preghiera non aveva voluto dare, talvolta Dio lo dà alla fine. Se questa grazia venisse data sempre prontamente e si presentasse ogni volta che la si desidera, l'uomo, nella sua fragilità, non la saprebbe portare. Perciò la grazia della devozione la si deve attendere con totale fiducia e con umile pazienza. Quando non ti viene data, oppure ti viene tolta senza che tu ne veda la ragione, danne la colpa a te stesso e ai tuoi peccati. Talvolta è una piccola cosa che fa ostacolo alla grazia e la nasconde: se pur piccola, e non grande cosa, possa chiamarsi ciò che impedisce un bene così eccelso. E se questa piccola, o, meglio, grande cosa riuscirai a rimuoverla e a vincerla del tutto, ciò che chiedevi si avvererà. In verità, non appena ti sarai dato a Dio con tutto il tuo cuore; non appena, anziché chiedere questo o quest'altro, ti sarai rimesso interamente a lui, ti troverai tranquillo e in pace con te stesso, giacché nulla avrà per te sapore più gradito di ciò che vuole Iddio.



Perciò colui che, con semplicità di cuore, avrà elevato la sua intenzione a Dio, liberandosi da qualsiasi attaccamento non retto e da un distorto amore per le cose di questo mondo, sarà veramente degno di ricevere la grazia e meriterà il dono della devozione. Giacché dove trova un terreno sgombro, là il Signore concede la sua benedizione. E tanto più rapida scende la grazia, tanto più copiosa si riversa, tanto più in alto trasporta un cuore libero, quanto più uno rinuncia del tutto alle cose di quaggiù, morendo a se stesso e disprezzando se stesso. Allora, "il cuore di costui vedrà e sarà traboccante, e contemplerà e si allargherà in Dio" (Is 60,5), poiché "con lui è la potenza del Signore" (Ez 3,14; Lc 1,66), nelle mani del quale egli si è messo, interamente e per sempre. "Ecco, così sarà benedetto" (Sal 127,4), colui che cerca il Signore con tutto il cuore, e "non ha ricevuto invano la sua vita" (Sal 23,4). Della grazia grande di essere unito a Dio egli si rende degno proprio qui, nel ricevere la santa Eucarestia; perché non mira alla propria devozione e alla propria consolazione, e mira invece, di là di ogni devozione o consolazione, a glorificare e ad onorare Iddio.


MANIFESTARE A CRISTO LE NOSTRE MANCHEVOLEZZE E CHIEDERE LA SUA GRAZIA




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Parola del discepolo

O dolcissimo e amorosissimo Signore, che ora desidero devotamente ricevere, tu conosci la mia debolezza e la miseria che mi affligge; sai quanto siano grandi il male e i vizi in cui giaccio e come io sia frequentemente oppresso, provato, sconvolto e pieno di corruzione. Io vengo a te per essere aiutato, consolato e sollevato. Parlo a colui che tutto sa e conosce ogni mio pensiero; a colui che solo mi può pienamente confortare e soccorrere. Tu ben sai di quali beni io ho massimamente bisogno e quanto io sono povero di virtù. Ecco che io mi metto dinanzi a te, povero e nudo, chiedendo grazia e implorando misericordia. Ristora questo tuo misero affamato; riscalda la mia freddezza con il fuoco del tuo amore; rischiara la mia cecità con la luce della tua presenza. Muta per me in amarezza tutto ciò che è terreno; trasforma in occasione di pazienza tutto ciò che mi pesa e mi ostacola; muta in oggetto di disprezzo e di oblio ciò che è bassa creatura. Innalza il mio cuore verso il cielo, a te, e non lasciare che mi perda, vagando su questa terra. Sii tu solo, da questo momento e per sempre, la mia dolce attrazione, ché tu solo sei mio cibo e mia bevanda, mio amore e mia gioia, mia dolcezza e sommo mio bene. Potessi io infiammarmi tutto, dinanzi a te, consumarmi e trasmutare in te, così da diventare un solo spirito con te, per grazia di intima unione, in struggimento di ardente amore. Non permettere che io mi allontani da te digiuno e languente, ma usa misericordia verso di me, come tante volte l'hai usata mirabilmente con i tuoi santi. Qual meraviglia se da te io prendessi fuoco interamente, venendo meno in me stesso, poiché tu sei fiamma sempre viva, che mai si spegne, amore che purifica i cuori e illumina le menti?



L'ARDENTE AMORE E L'INTENSO DESIDERIO DI RICEVERE CRISTO




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Parola del discepolo

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https://lalanterna.blogfree.net/?t=5009149#cut (Etichetta A5 Carlo Acutis i Miracoli Eucaristici)


CON DEVOZIONE GRANDISSIMA E CON ARDENTE AMORE, CON TUTTO LO SLANCIO APPASSIONATO, IO DESIDERO RICEVERTI, O SIGNORE, come ti desiderarono, nella Comunione, molti santi e molti devoti, a te massimamente graditi per la santità della loro vita e per la loro infiammata pietà. O mio Dio, amore eterno che sei tutto il mio bene, la mia felicità senza fine, io bramo riceverti con intenso desiderio e con venerazione grandissima, quale mai poté avere o sentire santo alcuno. Anche se non sono degno di sentire tutta quella devozione, tuttavia ti offro tutto lo slancio del mio cuore, come se io solo avessi tutti quegli accesi desideri, che tanto ti sono graditi. Ché anzi, tutto quel che un animo devoto può concepire e desiderare, tutto questo io lo porgo e lo offro a te, con estrema venerazione in pio raccoglimento. Nulla voglio tenere per me, ma voglio immolarti me stesso e tutto quello che ho, con scelta libera e altamente gioiosa.



Signore, mio Dio, mio creatore e redentore, io desidero riceverti oggi con quella amorosa venerazione, con quei sentimenti di lode e di onore, di giusta gratitudine e d'amore, con quella fede e speranza e purità di cuore, con i quali ti desiderò e ti ricevette la santissima Madre tua, la gloriosa Vergine Maria, quando, all'Angelo che le annunciava il mistero dell'Incarnazione, rispose, in devota umiltà: "Ecco la schiava del Signore; sia fatto a me secondo la tua parola" (Lc 1,38). E come il tuo precursore Giovanni Battista, il più grande tra tutti i santi, alla tua presenza, sobbalzò di gioia, nel gaudio dello Spirito Santo, mentre era ancora nel grembo della madre; e come di poi, scorgendo Gesù camminare tra la gente, disse con slancio devoto, abbassando grandemente se stesso: "l'amico dello sposo, che gli sta accanto e lo ascolta, gioisce profondamente alla sua voce" (Gv 3,29), così anch'io bramo di essere acceso di santo e grande desiderio e di darmi a te con tutto il mio cuore. Per questo ti presento e ti offro i sentimenti di giubilo, gli ardenti moti del cuore, gli alti pensieri, le luci superne e le visioni celesti di tutte le anime devote; e mi unisco - per me stesso e per coloro che a me si raccomandano nella preghiera - alle lodi perfette che tutte le creature ti rendono e ti renderanno, in cielo e in terra, affinché da tutti tu sia giustamente celebrato e glorificato per sempre.


Accetta, o Signore Dio mio, i miei voti e il mio desiderio di darti infinite lodi e copiose benedizioni, quali giustamente a te si debbono, per la grandezza della tua ineffabile potenza. Tutto questo io ti dono ora, e voglio donarti ogni giorno e in ogni tempo, invocando con caloroso preghiera tutti gli spiriti celesti e tutti i tuoi fedeli a unirsi a me nel renderti grazie e nel darti lode. Tutti i "popoli, le stirpi e le nazioni" diano lode a te (Dn 7,14), esaltino il nome tuo, santo e soave, con sommo giubilo ed ardente devozione. E quanti celebrano il tuo altissimo Sacramento con venerazione e pietà, e lo ricevono con pienezza di fede, possano trovare grazia e misericordia presso di te. Che essi si degnino di ricordarsi di questo poveretto, quando, raggiunta la desiderata devozione e nutriti della salutare unione con te, lasciano la sacra mensa celeste, piene di consolazione e mirabilmente ristorati.


L'UOMO NON SI PONGA AD INDAGARE, CON ANIMO CURIOSO, INTRONO AL SACRAMENTO, MA SI FACCIA UMILE IMITATORE DI CRISTO E SOTTOMETTA I SUOI SENSI ALLA SANTA FEDE




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Parola del Diletto

SE NON VUOI ESSERE SOMMERSO NELL’ABISSO DEL DUBBIO, DEVI GUARDARTI DALL’INDAGARE, CON INUTILE CURIOSITA’ INTORNO A QUESTO ALTISSIMO SACRAMENTO. "COLUI CHE PRETENDE DI CONOSCERE LA MAESTA’ DI DIO, SARA’ SCHIACCIATO DALLA GRANDEZZA DI LUI (Pro 25,27). Dio può fare cose più grandi di quanto l'uomo possa capire All'uomo è consentita soltanto una pia ed umile ricerca della verità, sempre pronta ad essere illuminata, e desiderosa di muoversi entro i salutari insegnamenti dei Padri. Beata la semplicità, che tralascia le ardue strade delle disquisizioni e prosegue nel sentiero piano e sicuro dei comandamenti di Dio. Sono molti quelli che, volendo indagare cose troppo sublimi, perdettero la fede. Da te si esigono fede e schiettezza di vita, non altezza d'intelletto e capacità di penetrare nei misteri di Dio. Tu, che non riesci a conoscere e a comprendere ciò che sta più in basso di te, come potresti capire ciò che sta sopra di te? Sottomettiti a Dio, sottometti i tuoi sensi alla fede, e ti sarà dato lume di conoscenza, quale e quanto potrà esserti utile e necessario.



TALUNI SUBISCONO FORTI TENTAZIONI CIRCA LA FEDE E IL SACRAMENTO; SENNONCHE’, NON A LORO SE NE DEVE FARE CARICO, BENSI’ AL NEMICO. NON SOFFERMARTI SU QUESTE COSE; NON VOLER DISCUTERE CON I TUOI STESSI PENSIERI, NE’ RISPONDERE AI DUBBI INSINUATI DAL DIAVOLO. CREDI, INVECE ALLE PAROLE DI DIO; AFFIDATI AI SANTI E AI PROFETI (2Cor 20,20), E FUGGIRA’ DA TE L’INFAME NEMICO. CHE IL SERVO DI DIO SOPPORTI TALI COSE, TALORA E’ UTILE ASSAI. IL DIAVOLO NON SOTTOPONE ALLE TENTAZIONI QUELLI CHE NON HANNO FEDE, NE’ I PECCATORI, CHE HA GIA’ SICURAMENTE IN SUA MANO; EGLI TENTA, INVECE, TORMENTA, IN VARIO MODO, LE PERSONE CREDENTI E DEVOTE.


Procedi, dunque, con schietta e ferma fede; accostati al Sacramento con umile venerazione. Rimetti tranquillamente a Dio, che tutto può, quanto non riesci a comprendere: Iddio non ti inganna; mentre si inganna colui che confida troppo in se stesso. DIO CAMMINA ACCANTO AI SEMPLICI, SI RIVELA AGLI UMILI, “ DA’ LUME D’INTELLETTO AI PICCOLI” (Sal 118,130), apre la mente ai puri di cuore; e ritira la grazia ai curiosi e ai superbi. La ragione umana è debole e può sbagliare, mentre la fede vera non può ingannarsi. Ogni ragionamento, ogni nostra ricerca deve andare dietro alla fede; non precederla, né indebolirla. Ecco, predominano allora la fede e l'amore, misteriosamente operanti in questo santissimo ed eccellentissimo Sacramento. Il Dio eterno, immenso ed onnipotente, fa cose grandi e imperscrutabili, in cielo e in terra; e a noi non è dato investigare le meravigliose sue opere. Ché, se le opere di Dio fossero tali da poter essere facilmente comprese dalla ragione umana, non si potrebbero dire meravigliose e ineffabili.

Edited by lapecorellasmarrita - 30/10/2023, 17:50

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B 1- LA SANTA MESSA.1^ PARTE
 
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